GIOIELLO, Scudetto "scippato". La società fa ricorso: "E' nostro"
Niente più Scudetto al Gioiello. Il giudice sportivo ha deciso che quell’ultima partita a Gradisca di Isonzo nella finale in gara secca, e vinta 1-0 contro il Torino, detentore del trofeo, non era «regolare» e che quindi la vittoria deve ora andare al Torino. E con quella anche lo scudetto del campionato Primavera di calcio femminile. La società fiorentina però non ci sta e promette di fare controricorso.
Ds Ciolli ci spieghi cosa è successo.
«Il Torino ha fatto domanda di ricorso perché sostiene che la Pitzus, una delle nostre fuori quota, non sia in regola con le norme stabilite dalla Federazione. Ma non è così».
Che cosa stabilisce il regolamento?
«Inizialmente nel regolamento era stato stabilito che le ragazze fuori quota dovevano giocare un quarto di partita della fase regionale.
Poi prima che iniziasse la fase nazionale è stato emanato un nuovo comunicato che stabiliva che le ragazze che avevano giocato più di metà partite del campionato di serie A non potevano partecipare. A questo punto, per avere dei chiarimenti, ho chiamato la responsabile del calcio femminile Primavera che mi ha detto che era tutto da rifare, che era stato deciso che potevano giocare tutte le calciatrici, e che era sufficiente rispettare solo la norma delle quattro fuori quota. Noi abbiamo giocato la finale, come anche le altre partite del campionato, secondo le regole. Abbiamo fatto ciò che la Federazione aveva detto di fare. Perciò se è stato fatto un errore, è stato fatto dalla Federazione, non da noi».
E cosa pensa di fare ora la società?
«E' stata annunciata la volontà di fare un controricorso. Anche il presidente della Divisione calcio femminile, Natalina Ceraso Levati, ha affermato di voler fare chiarezza. Comunque, qualsiasi sia la decisione che i giudici poi prenderanno, per me resta il fatto che il titolo ce lo siamo guadagnato e che sul campo abbiamo dimostrato di essere una squadra forte e corretta».