GIANFRANCO MONTI, Serve la linea dura per fermare la violenza

19.11.2007 08:05 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Violaplanet.com

Una domenica surreale quella che stiamo vivendo oggi. Niente calcio, anche se oggi ci sarebbe stata la sosta della serie A. La serie B e C si fermano. Tutto questo a causa del malessere che sta vivendo il gioco più bello del mondo, il calcio. Abbiamo raccolto lo sfogo di Gianfranco Monti, noto volto televisivo ed amante del calcio vero.
Quale è la sua idea su tutto quello che è successo la scorsa domenica? L'uccisione del giovane Gabriele Sandri, c'entra davvero con il mondo del calcio?

Allora partendo dal presupposto che sono davvero senza parole, e credo che nessuno ne abbia per quello che ha fatto l'agente di polizia. E' morto un ragazzo di 28 anni, ma vi rendete conto quel poveraccio che morte si è fatto. Roba da pazzi. Il poliziotto ha fatto una cosa ingiustificabile ed è assolutamente giusto che si assuma le sue responsabilità, e che paghi.
Detto questo, ditemi voi cosa diavolo c'entra tutto questo con il calcio. Per me niente.

Ad un'area di servizio entrano in contatto due piccoli gruppi di tifosi. Vengono alle mani per motivi ingiustificabili, perchè comunque bisogna essere dei deficienti per litigare. Non so nemmeno per cosa. Perchè ha detto qualcosa sulla mia squadra? Perchè mi hai guardato storto, o non so per cos'altro? Sei un vero cretino! Poi, scusate, ma dove erano posizionate le due macchine dei tifosi laziali e juventini, hanno detto che sono stati trovati due coltelli. A cosa servivano? Forse avevano dietro la merendina, o il mangiare a sacco, e i coltelli servivano per affettare il pane con il salame? Ma viaa...fate i bravi. 
L’ uccisione del ragazzo, è stato solo un pretesto per attaccare la polizia e  lo Stato? Si parla di vero e proprio terrorismo.
Assolutamente si. Adesso qualsiasi appiglio è buono per poter fare del casino. Fermare la partita di San Siro la ritengo una cosa giustissima. Improponibile giocare quella partita. Ma le altre? Perché? Ma vi rendete conto cosa è successo a Bergamo? E la sera fuori dall’Olimpico? E il quartiere romano messo a ferro e fuoco? Ma questi sono delinquenti. Io non posso sentire cantare: “celerino pezzo di merda” o ancora peggio “uno, cento, mille Raciti”. Ma roba da matti.
Io non sto con loro! Questi hanno nel loro dna il virus dei potenziali assassini.
Questa gente non la voglio in giro, ma in galera. Lo scrivo a caratteri cubitali: Non voglio uno stato di polizia, no assolutamente no. Però sia chiaro, io sto con le forze dell’ordine.
Mi ritengo una persona intelligente, vivo e lascio vivere, non pesto i piedi a nessuno, ho rispetto per gl’altri, e per me. Perché devo temere le forze dell’ordine. La stragrande maggior parte di noi è sana, io mi sento protetto dalla polizia e dai carabinieri. Chi li teme ha la coscienza sporca.
 A Firenze domenica c'era un clima surreale allo stadio. la Curva Fiesole non cantava e in settimana è uscita la notizia delle dimissioni di due dei capi storici della Fiesole, Sartoni e Brazzini. Qual' è la sua idea a tal proposito?
Ormai credo di aver dimostrato la mia totale sudditanza ai colori viola, alla mia maglia, e ai tifosi della mia squadra del cuore, l’ho detto e dimostrato in tutte le maniere, ma domenica si poteva fare di meglio. Sono davvero dispiaciuto che Stefano abbia deciso di lasciare, uguale per Brazzini. Per me è una grande perdita. Conosco Stefano molto bene, lo ritengo un amico. Credo che in gioventù qualche cazzata l’abbia fatta pure lui. Ma una persona poi cresce, migliora, tira su una famiglia con dei figli, dimostra alla vita quello che è…un uomo. E Stefano lo è.

Secondo me è una grossa perdita. Poi quello che ho sentito dire dalla sua stessa voce, il giorno successivo, la ritengo una cosa giusta, intelligente e rispettosa per il ragazzo scomparso, e se vogliamo anche per la tifoseria laziale. Ovvero, 15 minuti di totale silenzio senza ne striscioni e bandiere, ma poi cori per la Fiorentina, e per lo sport. Perché quello deve vincere. Non credi?
Lei da uomo di spettacolo, che cosa farebbe per arginare la situazione di violenza, che sta sempre più degenerando e dilagando in Italia? E’ per la linea dura contro questi delinquenti che si nascondono sotto lo pseudomino di tifosi?
Sono totalmente favorevole alla line dura. In questi giorni ho sentito di tutto. Io non ho soluzioni, non spettano a me. Chiedo però una linea pesante, ora basta davvero. Io amo il calcio da impazzire, è troppo bello, divertente. Non voglio assolutamente che dei delinquenti, si nascondono dietro le bandiere delle loro squadre per fare delle robe che non hanno spiegazioni. Credo che innanzitutto vietare le trasferte sia giusto. Anche se per me questa sarà una totale disgrazia. Vuoi sapere com’è la mia trasferta ideale? Prendo Parma ad esempio: prima cosa partire con calma per arrivare in tempo per cercarci, io e miei amici, una trattoria dove si possa mangiare del bollito da 10 e lode, con a ruota un bel bicchiere di Lambrusco. Poi in relax dirigermi verso lo stadio, partita, e ritorno a casa, magari commentando una bella vittoria, come Prandelli e i ragazzi ci stanno abituando. Ti sembra una brutta domenica? Guarda che la grandissima parte dei tifosi di tutte le squadre in Italia la pensano come me. Io chiedo che adesso si trovino delle soluzioni vere. Basta chiacchiere. Io sono pronto anche allo stop totale del campionato. Scrivere delle regole vere, ma soprattutto farle rispettare. Le leggi ci sono già. Devono essere applicate, e devono essere severe. Con un normale avvocato, non Perry Mason credimi, le nostre leggi si possono aggirare. E’ pazzesco, ma è per tutto così. Anche fuori dal calcio. Ti tolgono 5 punti alla patente? Porti quella di tua nonna perché gli dici che guidava lei, anche se ha 150 anni, e li tolgono a lei. Basterebbe che a questi deficienti gli facessero fare davvero “solo” 10 giorni di vero carcere, stai pure certa che il 90% mollerebbe totalmente.  
Siamo noi adesso i veri hooligans?
No questo non lo penso. Gli olandesi, o gl’inglesi sono un’altra cosa. Quelli, ritengo siano un bel pò sopra di noi. Loro partono in 3/4/5 mila per seguire la loro Nazionale, o la loro squadra di club. Penso che se tu prendessi la gran parte di loro, e tu li portassi a vedere “Cappuccetto Rosso” invece della partita, e subito dopo chiedergli: com’è stata la partita? Chi ha vinto? La gran parte non ti saprebbe rispondere, visto l’alcol che hanno in corpo. A casa loro queste cose non le fanno più. Come mai? Perché esistono delle regole. Le hanno fatte, e poi le hanno applicate.
C’è una cosa molto importante che mi da fiducia e che mi fa stare un po’ meglio, è vedere che come me e mia moglie, che andiamo allo stadio la domenica, ce ne sono tanti, ma tanti. Non ci fate scappare dagli stadi.