GENOA, Rischio penalizzazione
La bufera arriva da Roma, salendo da Napoli e, dopo avere dormito un po’ di mesi nei cassetti della Procura sportiva, spinge una sorta di maxi libecciata sul calcio italiano. Con ampie ondate sulla scogliera del Genoa. A“soffiare” sui marosi il deferimento dell’intero vertice della dirigenza rossoblù per operazioni di mercato - Criscito, Konko e Renzetti - gestite anche da dirigenti sotto squalifica (Preziosi e Capozucca) o non ancora tesserati (Pastorello). Tutto nasce dagli atti trasmessi alla Procura Sportiva da quella penale di Napoli.
Duplice il rischio. Il primo e più grave: l’attribuzione della responsabilità diretta e oggettiva al Genoa. Norma capestro in cui si va dal buffetto alla penalizzazione pesante in classifica. Il secondo, l’inefficacia dei contratti dei tre calciatori. La norma contestata al Genoa (articolo 10, comma 1 del Cgs, codice di giustizia sportiva) spiega che nei contratti e altre intese in cui sono intervenute persone non autorizzate o sotto squalifica «gli atti, anche se conclusi, sono privi di effetto». Sul tema non ci sono precedenti specifici. Le reazioni? Enrico Preziosi: «Da tempo mi occupo di cose più serie, ci sarà tempo anche per affrontare e vincere questa battaglia. Periodicamente c’è sempre qualcuno che si ricorda di noi...».