GARELLA, Lazio in crisi, viola favoriti
Claudio Garella, classe 1955, è stato il portiere del Napoli scudettato di Maradona, campione d’Italia con il Verona, è cresciuto nelle giovanili granata e ha giocato due stagioni con la Lazio, '76/78, 29 partite, 36 gol subiti. Ora fa il direttore sportivo di una società di calcio della provincia torinese, il Canavese San Giusto, che milita in serie D. E' diplomato a Coverciano, ma al momento nessun club prestigioso l'ha preso in considerazione. Garellik, com’era chiamato in carriera, ha parlato dei problemi della società biancazzurra e ha fatto il punto sul campionato.
Alla luce dei risultati fin qui ottenuti si può parlare di Lazio in crisi?
Direi proprio di sì, senza contare che anche l’ambiente è un po’ in fibrillazione, dunque vedo parecchi problemi per loro. Sono stati compiuti errori societari. Non si può far partire un portiere come Sereni per prendere un ventenne come Muslera e fare affidamento su Ballotta, che è sì bravo, ma ormai ha una certa età.
La sconfitta nel derby può acuire tali problemi?
Sì, perdere la stracittadina lascia sempre un bel contraccolpo e non c’è nemmeno il tempo per metabolizzarlo che già si deve scendere in campo, per di più contro una squadra fortissima come la Fiorentina.
Cosa pensa della squadra viola?
Sta giocando il miglior calcio in questo momento, ha giocatori fortissimi, è in forma, certo è favorita nel match di sabato.
Secondo lei dove può arrivare questa Fiorentina?
Lotterà fino alla fine per entrare nella zona Champions League, ha tutte le carte in regola per farlo, un grande allenatore, giocatori ormai affermati per cui è candidata a fare un campionato da protagonista.
Un suo giudizio su Frey?
Uno dei migliori portieri europei, appena dietro a Buffon. Fa parate determinanti, ha un gran senso della posizione e sa muoversi molto bene in mezzo alla porta.
L’Inter è la più seria candidata allo scudetto?
Sì, ma non deve adagiarsi, non sarà facile vincerlo come l’anno scorso.
Fiorentina e Roma sono pronte a pungolare i nerazzurri, per cui non può proprio distrarsi. La Juventus non la vedo ancora pronta per lo scudetto, diciamo che la Roma è la squadra più accreditata a dargli fastidio.
Non ha citato il Milan.
Per me i rossoneri sono fuori dal giro scudetto, dirò di più, ho l’impressione che non gliene importi molto del campionato italiano, loro si annoiano a giocare con squadre come Empoli, Siena, Catania, tanto per citare qualche nome. Il Milan deve rifarsi una nuova mentalità se vuole competere in Italia, perché insomma il campionato italiano va sempre onorato.
Lei crede che si farà una Superlega, come si vocifera?
Può essere che in futuro si decida per questo, ma al momento non c’è, per cui bisogna giocare nel campionato italiano. Certamente il Milan sarà in prima fila per spingere sotto questo punto di vista, perché è chiaro che la loro intenzione è quella di giocare solo con le big d’Europa.
Lei è tifoso del Torino, come vede la squadra granata?
Deve avere più continuità di risultato, gli manca qualche punto. Ha un buon organico e giocatori bravi, ma deve cercare di non restare invischiato nei bassifondi della classifica, perché poi potrebbe subentrare la paura. Deve fare un campionato tranquillo e chissà che non possa ambire a raggiungere posizioni più importanti.
Il suo Napoli invece sta andando bene.
Sono contento e applaudo la società che ha saputo andare avanti per la sua strada senza farsi impressionare dalla piazza. De Laurentiis ha fatto bene a dare fiducia a Reja, andando contro agli umori che non lo volevano più e adesso sta raccogliendo i frutti, perchè Reja è un signor allenatore. Poi ha comprato dei buoni giocatori, uno su tutti Lavezzi.