GAMBERINI, Felice di aver scelto Napoli
Questo uno stralcio dell'intervista rilascitata a Il Roma dall'ex difensore viola Alessandro Gamberini, che alla vigilia della sfida tra Fiorentina e Napoli fa il punto sui suoi primi mesi trascorsi con la maglia partenopea:
Cosa proverà tornando al “Franchi” dopo aver trascorso sette anni in viola?
“Sicuramente sette anni sono lunghi, hanno rappresentato una parte significativa della mia carriera. Ma adesso penso solo al Napoli è andrò a Firenze dando il massimo per i colori azzurri. E’ la legge del calcio ma anche il mio modo di pensare. Il capitolo Fiorentina si è chiuso e se n’è riaperto un altro”.
Sono rimasti in pochi nella sua ex squadra ma Jovetic c’è, come si ferma?
“E’ un talento, si vedeva già dal primo anno che era forte. Al di là delle qualità, è un ragazzo che ha investito su se stesso ascoltando gli esperti, dai compagni agli allenatori, ha attinto un po’ da tutti. Oggi è cresciuto anche dal punto di vista fisico. Ha grandi ambizioni. Fermarlo è difficile, ma non è lui l’unico pericolo. C’è una squadra di grande livello da temere. Ci mise già in difficoltà all’andata, gioca al calcio partendo dai difensori e cercando la superiorità numerica. Gli esterni sono veloci senza dimenticare Toni”.
Lei è arrivato in punta di piedi e in poco tempo è diventato titolare...
“E’ vero. Devo dire che sono arrivato in azzurro da una stagione molto difficile. Anzi le ultime due per me sono state pessime dal punto di vista fisico. Ho avuto problemi che mi hanno condizionato. Già a Dimaro mi sono messo a disposizione del tecnico e della squadra. Sapevo dove ero arrivato. Non è importante essere titolari ma essere parte integrante di un gruppo. Tanti impegni hanno permesso a tutti di dare il proprio contributo”.
Mazzarri, che l'ha allenata a Bologna, l'ha voluta fortemente. A quanto pare sapeva di andare sul sicuro...
“Devo essere sincero, il mister ha inciso molto quando ho scelto Napoli. Ha dimostrato di volermi, mi ha dato gli stimoli che mi hanno permesso di dare il 100%. Mi sono rimesso in gioco dopo sette anni a Firenze e la mia è stata una scelta ripartendo da zero. Ho stimoli maggiori, fortunatamente, toccando ferro, non ho avuto problemi fisici. Grazie al lavoro dello staff sto bene”.
Vuole mandare un messaggio ai tifosi?
“Il messaggio sembra scontato ma non lo è. Li ringrazio per il grande calore e per ciò che ci danno durante le gare. Ci hanno sostenuto ovunque. Giocare al San Paolo davanti a questi pubblico è motivo d’orgoglio. Rimasi già colpito nelle prime amichevoli estive ad agosto. Mai capitato di vedere i pienoni. Già sapevo tutto. Ho giocato a Bologna e Firenze ma quegli stadi non sono paragonabili al San Paolo”.