FOSSATI, Il Torino non può fare sconti a nessuno

21.04.2013 12:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: TMW
FOSSATI, Il Torino non può fare sconti a nessuno
FirenzeViola.it

La redazione di TuttoMercatoWeb.com ha intervistato in esclusiva Natalino Fossati, terzino del Torino dal 1964 al 1974, e con lui parlato della sua ex squadra.

Fiorentina-Torino è una festa per i tifosi, ma in campo entrambe le squadre hanno l'esigenza di conquistare punti. Partita dove nemmeno per amicizia non si possono fare sconti?
"Nessuno sconto, perché non dobbiamo dimenticarci che la nostra classifica piange, mentre la loro sorride, io non credo che il gemellaggio porti punti, ogni tifoseria sosterrà la sua squadra. La partita è più difficile per noi che per loro, anche perché la Fiorentina ha una squadra un po' diversa dalla nostra e gioca un calcio di un altro tipo. Non sarà come all'andata, dove ce la siamo giocata anche noi ed era finita due a due, avevamo disputato una bella partita, però alla lunga i differenti valori si sono evidenziati in classifica e i viola hanno i punti che si meritano. Non so se anche per noi è così, magari meriteremmo qualche punto in più, però per dirlo dovremmo analizzare approfonditamente tutto il campionato e ci vorrebbe che tutti recitassero il mea culpa, cominciando dall'allenatore e proseguendo da parte di tutti i giocatori, solo i tifosi ne sono esenti perché vanno alla partita e cercano sempre di creare un calore particolare per la squadra".

In questo periodo il Torino ha un calendario difficile e all'andata fece un solo punticino proprio con la Fiorentina. Finale di stagione in salita?
"Certo, queste gare capitano in un momento non proprio idoneo per la nostra classifica. La partita con la Fiorentina è già di per sé difficile, figuriamoci poi il derby e con il Milan. In teoria si rischia di non fare nemmeno un punto, ma la teoria è una cosa e magari passando alla pratica giochiamo una partita che non ci si aspetta e conquistiamo i tre punti. Vincere una delle tre non so quale, ma preferirei quella con la Juve oppure non perderne nessuna e fare tre pareggi, potrebbe essere ancora più bello (ride, ndr) parlando da granata. Qualche sera fa ero con Pulici, Salvadori e don Aldo Rabino al cinquantenario del Toro club San Maurizio d'Opaglio e c'erano anche Glik e Basha che hanno visto che cos'è l'entusiasmo del tifo granata, ma c'era anche tanta delusione per la sconfitta con la Roma, che forse non meritavamo ed è questo il guaio. Non si può puntare il dito contro un giocatore solo, io non me la sento di incolpare, come fa qualcuno, Masiello e Ogbonna, la partita è stata persa da tutti i giocatori. Io posso parlare da ex granata, da uno che ha giocato al calcio per un bel po', e vedo le magagne che ci possono essere sulle qualità di qualcuno, però non me la sento di puntare il dito su Tizio o Caio, sottolineo che quando si perde la sconfitta è di tutti e quando si vince la vittoria è merito di tutti. L'unica cosa che mi dispiace veramente è che Bianchi non è trattato bene, l'ho sempre detto, continuerò a dirlo e lo ripeterò fino a quando non giocherà più con noi. Io sto in mezzo alla gente e so che non tutti sono pro Bianchi, ma alla fine in giro non ci sono tanti fenomeni che possono giocare al suo posto nel Toro, si fanno tanti nomi su chi potrebbe sostituirlo, ma non lo so se sono migliori di lui, non mi piace quando si parla a priori, il campionato non è ancora finito, la salvezza non è stata ancora raggiunta e sarà ancora dura come il marmo prima della fine".

Obiettivamente lei è più fiducioso o la preoccupa un po' la differenza qualitativa con la Fiorentina?
"La differenza c'è e crea difficoltà, loro dimostrano che sono superiori con i fatti, con i punti conquistati, con la voglia che hanno di accedere alla Champions League. Il loro valore è diverso dal nostro, non si può togliere a Cesare quello che è di Cesare. I viola hanno conquistato i risultati sul campo, con questo non voglio dire che noi siamo da meno, ma se andiamo indietro di un po' di tempo quando la Fiorentina non vinceva con continuità si è lamentata degli arbitri e c'è stata un po' di polemica e hanno alzato la voce, da questo punto di vista allora noi dovremmo alzare la voce tutta la vita e se riguardiamo tutto quello che è successo anche a me e a tanti miei compagni del Toro ... Dagli arbitri la maglia granata non è stata mai molto amata. Il ventitre giugno compirò sessantanove anni, sono del segno del cancro e non ho mai sentito che qualcuno dicesse che aveva "regalato" qualche cosa al Toro, e questo la dice lunga. Non voglio essere polemico, ma mi devono spiegare che cosa ha fatto il Toro a tanta gente che è nel mondo del calcio, perché non mi piace che dopo una sconfitta o un pareggio mi si venga a dire che siamo stati sfortunati. Eh no!, farsi anche prendere un po' in giro proprio no!".