FIORENTINA, Un digiuno troppo lungo

13.12.2007 09:25 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Il Tirreno

«Sappiamo che le critiche fanno parte del gioco ma il nostro valore lo conosciamo e pensiamo che non sia giusto farci passare in poco tempo da squadra da scudetto a squadretta in crisi. Comunque il gruppo è solido e le voci che provengono dall’esterno non ci toccano più di tanto: ci è girata male solo a livello di risultati ma sul piano del gioco continuiamo a creare tanto e sono convinto che reagiremo e sapremo uscirne presto».
 Nonostante il momento delicato e la mancata vittoria martedì sera anche in quel di Ascoli nella gara d’andata degli ottavi di Coppa Italia terminata 1-1 (la Fiorentina era passata in vantaggio con Kroldrup per poi essere raggiunta nel finale da Guberti) Massimo Gobbi conferma, così come è stato fatto nei giorni scorsi dai suoi compagni e anche dallo stesso Prandelli, che nel clan viola persistono ottimismo e fiducia. Oltre naturalmente alla voglia di rimettersi in marcia prima possibile sulla scia del bel rendimento avuto nella prima parte della stagione quando i viola sono stati a lungo l’unica formazione italiana imbattuta in Italia e in Europa.


 Anche per questo motivo la flessione evidenziata in queste ultime settimane, ha fatto una certa sensazione così come il digiuno di vittorie che dura ormai da un mese e mezzo e sei partite ufficiali: in A la Fiorentina non vince dal 4 novembre (1-0 all’Olimpico con la Lazio), da allora c’è stato il rotondissimo successo per 6-1 in Coppa Uefa contro l’Elfsborg seguito da una serie di risultati deludenti quali le sconfitte interne con Udinese (comunque immeritata) e Inter intervallate dallo 0-0 a Reggio Calabria e dall’1-1 in Uefa in casa dell’Aek Atene, infine il ko di sabato scorso sul campo del Palermo e appunto l’1-1 di martedì ad Ascoli in Coppa Italia. Mutu, che ieri sera è volato a Bucarest per ritirare il premio come miglior calciatore rumeno dell’anno (e con Frey riceverà lunedì quello dell’Ussi Toscana) non segna dal 21 ottobre nel derby con il Siena, Pazzini dall’11 novembre nella gara interna persa con l’Udinese, Vieri dal 31 ottobre (1-0 con il Napoli), Osvaldo dal 29 novembre (1-1 con l’Aek in Uefa.
 Prandelli non a caso ha chiesto più collaborazione ai centrocampisti e agli esterni ma intanto l’attacco viola (privo di Toni da questa estate) è oggi solo il 10º della A con 19 reti fatte in quindici gare.