FIORENTINA, Serve un ultimo sforzo
Vincere contro il Parma per continuare a sperare in un piazzamento Champions League, per salutare il pubblico di Firenze nel modo più bello. Vincere, perché, questa stagione da nove in pagella, alla fine, potrebbe pure vedere scritto persino un dieci. Cesare Prandelli ci crede: adesso serve soltanto un ultimo sforzo. «Abbiamo vissuto una settimana lunghissima - ha detto ridendo -, non ci era mai capitato di avere così tanto tempo a disposizione per preparare una partita. Ho trovato, però, negli occhi dei ragazzi quel fuoco di chi sa di non volersi fermare, di chi vuole superarsi, di chi, assaporato il gusto di vincere, non vuole più accontentarsi».
Il tecnico viola non si ferma: «Siamo stati protagonisti in campionato così come in Europa: ci metterei la firma per ripetere, il prossimo anno, questo cammino. L’unica cosa che non vorrei è vedere la nostra gente depressa qualora non riuscissimo a centrare l’obiettivo quarto posto: sofferenza e depressione in questa città non devono più esistere».
È Prandelli show. Sì, perché se Montolivo nei giorni scorsi, improvvisandosi “professore” aveva dato un otto nella pagella collettiva dei viola, ecco che Cesare il maestro-condottiero si sbilancia ancora di più: «I conti si fanno soltanto alla fine, io però l’otto lo darei a Jovetic: ho letto che lo vorrebbe sulla maglia e credo che sia giusto accontentarlo. Alla Fiorentina, invece, darei un bel nove. Attenzione, però: ci sono ancora 180 minuti da giocare, quindi tutto il tempo necessario per lasciarsi scucire persino un dieci».
Ammicca Prandelli. Poco importa se il crudele destino del pallone rischia di vederlo gioire nel triste giorno dell’eventuale retrocessione del suo Parma, ovvero il club che lo ha lanciato nell’universo del calcio che conta. «Non sarò io il giustiziere, sarebbe sbagliato anche solo pensarlo. Non è questa la partita della verità, né per noi né per loro: nel calcio non ci si qualifica per la Champions, né si retrocede a causa di una sola partita. Se il Parma non dovesse riuscire a centrare l’obiettivo salvezza, non sarà per colpa di Prandelli e della Fiorentina, così come, viceversa, se noi non dovessimo andare in Champions, non addosseremmo responsabilità ad altri se non a noi stessi». Ma c’è di più: dal ringraziamento pubblico al presidente Uefa Michel Platini per le belle parole spese nei riguardi della Fiorentina («Molti opinionisti di casa nostra avrebbero potuto precederlo, ma il gesto sportivo straordinario fatto dai ragazzi quest’anno non fa più notizia»), fino ai ringraziamenti alla città e alla tifoseria. L’attenzione, poi, si concentra tutta sulla sfida contro i ducali: «Temo la rabbia del Parma, ma noi non saremo da meno. Come vivrò i 90 minuti della gara? Come sempre. Faccio fatica ad esternare l’affetto che nutro per la città di Parma, così come per il suo presidente, ma domani (oggi, ndr) non ci sarà spazio per i sentimenti. Dovremo stare attenti in particolare a Lucarelli, il pericolo numero uno, e a Reginaldo, formidabile nel rompere gli equilibri della partita».