FIORENTINA, Salvati da Mutu
Se la partita fosse stata giocata a Firenze, la solita decina di tifosi viola (che Mutu indica tra i fomentatori di un non meglio definito complotto anti-Fiorentina) avrebbe fischiato ancora una volta, proprio prima del gol del rumeno al 43’ propiziato, anzi, realizzato dallo sfortunato Morrone.
“Per non essere fischiati dai propri tifosi basta non sbagliare, e per non essere fotografati in discoteca basta non andarci” era stata la battuta prepartita di Prandelli stempera-tensione. Ma è stata stemperata davvero la tensione? O bisogna interpretare che i giocatori devono, come dice la parola stessa, giocare e possibilmente lasciare il ballo ai ballerini e le sonate ai sonatori.
Questa partita è stata una sbiadita fotocopia dell’illusoria vittoria sul Cagliari ed ha evidenziato che, per far ritrovare all’attuale Fiorentina la perduta fiducia in sé stessa, non basta andare immeritatamente al riposo con un solo gol di vantaggio di rapina ed allo scadere. Per tutta la partita i viola hanno oltremodo sofferto la pressione del Parma, neanche fosse il Real Madrid, beneficiando di una lunga serie di episodi favorevoli (per non dire afferenti al lato-b) quali piccole imprecisioni dei gialloblu a Frey battuto nonché di provvidenziali interventi del palo e di San Frey stesso, mentre da parte avversa si rumoreggia contro l’arbitro per non ininfluenti situazioni mal giudicate.
Nel secondo tempo lo striminzito gol di vantaggio è stato facilmente compensato dal Parma e, solo alla fine, la classe dell’ormai quasi spompato Vieri (90’ di gioco si sono fatti sentire) ha saputo letteralmente "conquistare" un rigore come solo lui sa fare. Onore a Mutu ed al suo sangue freddo. Non oso pensare dove sarebbe ora la Fiorentina senza le giocate di Mutu: basta vedere con che cuore in gola i viola hanno annaspato nell’attesa del triplice fischio dell’arbitro, neanche il Parma fosse il Real Madrid (repetita juvant).
La Fiorentina, sia chiaro, non ha rubato nulla, con buona pace di Reginaldo che non potrà offrire i pasticcini promessi in caso di realizzazione. I viola incassano tre punti fondamentali per la corsa alla Champions nonostante in settimana Corvino avesse sorpreso tutti dicendo (specie a Frey?) che l’obbiettivo della Fiorentina è il 5° posto. Dove avrà voluto andare a parare il buon Corvo con questo ridimensionamento e, soprattutto, che differenza c’è tra il 5° e l’8° posto?
Insomma, in questa situazione rallegrata solo dalle due ultime ma non schiette vittorie, c’è la preoccupazione di come farà la Fiorentina ad affrontare il prossimo ciclo in cui dovrà giocare 13 gare in 45 giorni, tenendo conto che anche Pazzini sembra in questo momento definitivamente classificato (da Prandelli e Mutu) inutile al gioco della squadra. Sarà arrivato il momento dell’addio, sogni di gloria?
Ora mi immagino che i tifosi fiorentini non converranno con me, però mi conforta una frase di Mark Twain che recita così: “Quando ti trovi d'accordo con la maggioranza è il momento di fermarti a riflettere”