FIORENTINA, Primi esperimenti con Cacia
Da oggi la Fiorentina cerca di riprendere un po’ di forze, lo fa per il secondo anno a Marbella, dove i sessantaduemila metri quadrati di un centro sportivo molto fiero di sé — si chiama il Paradiso del Football, gli altri possono ra — accolgono squadre indolenzite. Caldo, bei campi, più la palestra che ai campini di Firenze non è accessibile (perché ancora non c’è). In giro ci sono posti peggiori per prepararsi.
L’ANNO SCORSO — a giudicare dai risultati — fu un successo. Unico contrattempo, chiamiamolo così, il match giocato fuoriporta in Algeria: trasferimento lungo, stadio bollente, campo bagnato e caviglie troppo immerse nella morbidezza, Santana kappaò dopo la partita. L’incasso africano servì per coprire almeno in parte le spese del ritiro, una scelta che però non sarà ripetuta: solo sette giorni di allenamenti, nessuna partita amichevole, allenamenti personalizzati per tutti i giocatori.
Con un occhio di ovvio riguardo nei confronti degli infortunati: l’obiettivo principale è quello di recuperare Frey, che vorrebbe essere disponibile addirittura per la partita contro il Parma (13 gennaio); sono poi da valutare le condizioni di Potenza, kappaò per una lieve lesione muscolare dall’8 dicembre (Palermo-Fiorentina).
LUNGO L’ELENCO dei convalescenti. Il più atteso — con tutto il rispetto per gli altri — è Daniele Cacìa, che si fratturò tibia e perone contro il Crotone (21 aprile); da allora Cacia ha giocato sei partite in serie B, segnando due gol. L’attaccante, 24 anni, acquistato in comproprietà dal Piacenza per 4 milioni di euro, è tornato a giocare il 18 ottobre contro il Bologna. Sei mesi per provare a tornare quello di prima, poi un lento recupero dei movimenti al centro dell’attacco e finalmente lo sbarco in viola, Il suo stato di forma diventa perfino un dettaglio rispetto alla prospettiva di trovare un posto all’interno dell’attacco viola: su questo lavorerà Prandelli, cercando di trovare la migliore collocazione per Pazzini. La società viola è ancora convinta di aver fatto la scelta migliore offrendo a Pazzini il posto da centravanti dopo Toni, ora però si tratta di sfruttare al meglio le caratteristiche dell’attaccante.
DA PRIMA PUNTA Pazzini ha trovato più difficoltà del previsto in fase di conclusione a rete, le gomitate dei difensori sono state più numerose dei tiri in porta. Il contributo per il gioco di squadra — bel concetto, ma a un bomber piace il giusto — ha lasciato spazio alla voglia di zittire gli scettici. Pazzini cerca più autorevolezza e con un partner diverso potrebbe nascere l’intesa che serve alla Fiorentina (magari nel 4-4-2). Cacia può giocare da prima e seconda punta, ha la velocità e l’agilità sfruttabili per gli inserimenti da dietro, ma anche la rapidità che serve per bruciare i difensori negli spazi stretti, negli ultimi quindi metri. In questi sette giorni Prandelli imparerà a conoscerlo meglio. E già a Parma potrebbero esserci sorprese.