FIORENTINA, non fidarti del derby
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Tanto più se c'è un derby di mezzo. Prandelli ha le idee chiare, e conosce bene la strada da percorrere da qui alla fine del campionato. Sa che non è ancora tempo di bilanci, nè tantomeno di rifiatare. Anzi, probabilmente, nell'intimo dei suoi pensieri risiede ancora un sogno, una speranza, quasi un'utopia. Un'impresa che saprebbe di rivincita sconfinata rispetto a quanto subito e a quanto letto, anche ultimamente. E sa che per realizzarla dovrebbe persino accelerare. Ma oggi non c'è tempo per riflessioni a tutto tondo. Non c'è tempo per programmi, è solo tempo di giocare e continuare fare punti, su punti. E allora, contro il Siena, tensione al massimo e fiducia ai reduci delle ultime prestazioni.
Rientri importanti, quasi rassicuranti. Dainelli in mezzo alla difesa, e Pasqual a sinistra. Con Gamberini sempre più a proprio agio, le non perfette condizioni di Ujfalusi e Potenza rappresentano un ostacolo superabile. Centrocampo identico a quello anti-Ascoli, con Montolivo chiamato a ripetere la grande prestazione di domenica scorsa. Liverani e Pazienza, sono i due agenti infiltrati al servizio dell'ordine.
Davanti spazio ancora una volta al brasiliano che non ti aspetti.Quel Reginaldo argomento di riflessione per la crescita esponenziale in disciplina tattica, esplosività e reattività sotto porta. Mutu e Toni, poi, non meritano nessuna anteprima. I 29 centri in due sono già un lungo preludio a quanto potrebbe accadere tra poco sul terreno del Franchi se uno dei due dovesse gonfiare le rete. E allora sotto il Siena, pensando solo ai tre punti. Fidarsi non sempre è un bene...