FIORENTINA, Lavoro sugli schemi per le palle inattive
Uno dei problemi più evidenti messi in mostra dalla Fiorentina nelle ultime settimane, soprattutto in campionato, è quello di segnare poche reti. Sotto il 6% la percentuale di reti messe a segno in rapporto ai tiri effettuati verso i portieri avversari. A tutto questo si aggiunge un dato particolarmente allarmante: la Fiorentina non segna un gol su palla inattiva dal 7 dicembre 2008, quando in occasione di Torino-Fiorentina di campionato su un calcio d'angolo il pallone venne prolungato ai limiti dell'area piccola da Felipe Melo per Gilardino, che mise a segno il momentaneo 0-2. In realtà l'ultima rete segnata, sempre dopo un corner, dalla formazione di Cesare Prandelli è di quattro giorni dopo la gara dell'Olimpico, l'11 dicembre 2008, con angolo battuto da Vargas e stacco di testa di Gilardino. E pensare che la Fiorentina passa quasi intere sedute a studiare tali fasi di gioco, che in rapporto alle reti segnate, da uno studio effettuato dalla Uefa a fine ottobre, portano a realizzare il 68% delle reti in un torneo di calcio come la serie A.
Ecco perché, sommati tutti questi dati, da lunedì scorso lo staff tecnico gigliato sta lavorando in particolare su punizioni, corner e altre situazioni di palla inattiva. Scartata un'imbarazzante ipotesi, già provata, di Mutu che tocca una palla 'a palombella' per Vargas per le punizioni oltre i 30 metri di distanza dalla porta, il ritorno di Marchionni porterà ad un'esecuzione maggiormente effettata e con parabole sorprendenti per le difese avversarie sui calci di angolo. La Fiorentina non dispone del tecnico su palle inattive in forza al Catania, Gianni Vio, ma qualche mossa, in questo senso, pare essere stata finalmente intrapresa per invertire la tendenza.