FIORENTINA, La linea verde
«Ho scelto la Fiorentina perché è una squadra di grande tradizione. Voglio crescere e migliorare subito, per questo ho rinunciato alle vacanze. Mi ispiro a John Therry ma stimo molto anche Nesta e Materazzi». Ondrej Mazuch ha 18 anni, fa il difensore, si è appena laureato vicecampione del mondo ai Mondiali Under 20: la sua nazionale ha perso di misura la finale con l’Argentina.
È l’ultimo, ma solo perché si è aggregato soltanto dal primo agosto, dei tanti giovani talenti presi e presentati dalla Fiorentina questa estate. Un investimento di sei milioni di euro (sui circa 20 sborsati complessivamente per la campagna-acquisti) che diventano 9 se si sommano anche i 3 milioni dati alcuni mesi fa al Basilea per battere la concorrenza del Palermo e aggiudicarsi il ventenne centrocampista Zdravko Kuzmanovic su cui Cesare Prandelli e tutta la Fiorentina ripongono moltissime speranze.
La società viola insomma va in controtendenza: mentre tanti talenti del calcio italiano o comunque del nostro campionato stanno emigrando all’estero dove gli ingaggi sono più ricchi a Firenze si importano giovani dall’avvenire promettente. Con il chiaro obiettivo, come dissero a suo tempo il ds Corvino e lo stesso Prandelli, di fare della Fiorentina la più forte squadra Under 23 d’Europa e prepararla fra due stagioni, quando ci sarà una più equa distribuzione dei proventi dei diritti tv, per lottare per lo scudetto.
Utopia? No a sentire le parole di ieri di Corvino durante la presentazione di Mazuch: «Quelli che abbiamo preso non sono giocatori qualsiasi ma tutti futuri campioni, le nostre ciliegine sono queste.
Non sempre è possibile trovare ghiotte occasioni come per noi sono stati Frey, Mutu o Toni. Ovvio che come sempre saremo vigili e pronti ma è bene non illudere la gente. E comunque chi si intende di calcio saprà apprezzare il nostro lavoro, questa Fiorentina è competitiva e saprà divertire. Senza contare - aggiunge il ds viola - che i campioni bisogna anche saper crescerli in casa e cercare poi di difenderli. Siamo orgogliosi di essere stati bravi a prendere certi talenti prima degli altri».
Da Kuzmanovic a Vanden Borre, da Lupoli a Gulan (l’ultimo preso) fino ai cechi Hable e Mazuch, entrambi diciottenni, l’elenco è lungo e fa della Fiorentina una squadra giovane (età media 23 anni) e di accattivanti prospettive, il tutto potendo contare su un tecnico bravo coi giovani come Prandelli. «Siamo una torta con tante ciliegine», dice Corvino che continua a seguire un altro talento ventenne come il nigeriano del Chievo Obinna e intanto ha ufficializzato ieri il prestito di Do Prado allo Spezia dove il brasiliano ha giocato l’anno scorso.