FIORENTINA, Fra neospaventati e veterobaldanzosi
Dopo appena sei partite di campionato e due più due di Champions, sulla Fiorentina di questa stagione ci sono già almeno due scuole di pensiero. La prima, che chiameremo dei Neospaventati, è quella che prevede settimane durissime e classifica in salita per la Fiore, costretta a misurarsi su due fronti avendo contro una serie di fattori: naturalmente la forza variabile dei quattro squadroni tradizionali, con uno al momento zoppicante, la Roma; poi il fatto che il Milan abbia «solo» l'Uefa; quindi che ci siano in giro ottime squadre che hanno sì la Uefa, ma non ci si strappano i capelli, come l'Udinese, oppure che non hanno nulla (la Lazio, il Palermo, l'Atalanta), o non hanno più nulla (il Napoli). Questa scuola di pensiero è già preoccupata che la Fiore non ce la faccia a rendere compatibili i due impegni, malgrado gli acquisti e la rosa. La seconda è quella diciamo dei Veterobaldanzosi. Sono coloro che non stanno a guardare tanto per il sottile e pensano che - essendo il Mister il migliore o uno dei migliori sulla piazza, la rosa folta e competitiva, Gilardino un supercentravanti - come si era proclamato e scritto in luglio-agosto la Fiorentina sia ben messa in Italia e in Europa. Faccio parte di una terza scuola se non di pensiero almeno di impressioni. Credo che i prossimi cinquanta giorni ci diranno intanto se la Fiorentina si qualifica per la fase successiva della Champions in un girone non trascendentale, sentenza ovviamente decisiva sui due fronti.
Se non si qualificasse, il tonfo tecnico-tattico e umorale (oltre che economico) sarebbe tale non da avviarla a un grande girone di ritorno ma al galleggiamento o poco più. Il rinculo insomma supererebbe l'alleggerimento. Quindi la vera domanda è: che accadrà alla Fiorentina in questi cinquanta giorni. Credo che dipenda dalla carica, dalla serenità e insieme dal gioco che pur a colpi di turnover saprà dare Prandelli. La prima e la seconda sono connesse al terzo. Se Prandelli trova la chiave o la quadra a centrocampo, pur ruotando in parte (ma poca parte, sarei del parere che per cinquanta giorni si deve tirare la cinghia perché sono quelli decisivi) l'organico, la difesa reggerà e l'attacco specie con Mutu (o Jovetic) avrà più occasioni e farà più gol.