FIORENTINA, Cambia rotta e attacca le grandi
Le urne dei forti e il giorno dello sciacallo. Due piccole storie, per dire che il dopo-Toni è già iniziato. La Fiorentina lo sa, ma non lo dice: il pareggio conquistato sul campo dei campioni d'Europa rischia di lasciare il segno. Il rischio è calcolato, la voglia è quella di stupire. «Noi siamo quelli che possiamo giocarcela, sempre», ha raccontato Adrian Mutu, prima di lasciare San Siro, lunedì, verso sera. Mutu e quel gol che ha zittito il Milan. Lui a Firenze è già l'Imperatore. Editto: «Questa è la Mia città ».
QUELLI DI SANTA CROCE
Una città per sognare. Ora l'Imperatore raccoglie pure gli applausi di un gruppo di tifosi romeni. Tipi speciali. Sono I frati di Santa Croce, pregano e vegliano sulle Urne dei Forti. Frati francescani, la colonia più numerosa arriva dalla Romania. Già, è la terra dell'Imperatore. «Ora che lo so andrò a trovarli», confida Mutu. Sarà visita gradita. Firenze è così, il calcio sta un Po dovunque.«Abbiamo fatto divertire I nostri tifosi? E' quello che vogliamo, crescere e giocare bene», spiega Prandelli. Non c'è più Toni? Beh, l'attaccante Della Nazionale è tornato dalle parti di Coverciano, sono giorni d'azzurro. Ha qualcosa da dire: «Quella dei giovani è la politica giusta. Lo scudetto? Per me Milan, Inter e Roma sono Le favorite.
Più indietro la Juventus. La Fiorentina farà grandi cose, arriverà, avrà modo di togliersi tante soddisfazioni». Via, largo ai giovani.
I GIORNI DELLO SCIACALLO Prendete, per esempio, Kuzmanovic, detto Kuz. Quando (a gennaio) la Fiorentina lo strappò alla concorrenza del Palermo successe un po' di tutto: Corvino (d.s. Viola) is beccò pure dello sciacallo DA Zamparini, presidente rosanero. Tanto rumore per quel giovanotto? Possibile. Risentite Toni: «Kuz è cresciuto tantissimo, così come Montolivo. Pazzini lo sento spesso, deve solo avere addosso un po' meno pressioni ». Okay, ma torniamo a Kuz: presto potrà pure partire titolare. E gli equilibri? «Mi piacerebbe che Barcellona e Inter giocassero con quattro attaccanti, così diventerebbe un modello per tutti», aveva detto Prandelli, qualche tempo fa. Insomma, ci sta pensando. Prima o poi si farà, senza fretta. Con Kuzmanovic e Montolivo davanti alla difesa. Semioli a sinistra e Santana a destra. Pronti a tornare, attaccare e ricucire. Mutu a far quel che sa fare, seconda punta, in asse con Pazzini. Volete i numeri? Beh, 4-2-4, almeno in fase di possesso palla. «Vogliamo crescere e divertire, ma gli equilibri sono fondamentali », ha ripetuto Prandelli prima di lasciare San Siro. Sono giorni felici, altre parole non servono