FIORENTINA, 3 giocatori in cerca di condizione
LE DUE modeste figure in trasferta, un po’ meno a Napoli ma parecchio a Roma contro la Lazio, precedono la partita contro il Chievo, squadra simpatica ma anche tosta, allenata da un tipo al quale la curva Fiesole urlava in coro «picchia per noi, Beppe Iachini». Sorrisi e tacchettate, ci sarà poco da scherzare. La Fiorentina deve dare notizie diverse di sé quando non gioca nello stadio di casa, dove se non altro riesce a fare risultato (due vittorie su tre). Gli ultimi due successi a Verona (gol di Miccoli e Bojinov nel maggio 2006, rete di Mutu nel campionato successivo) spianano solo teoricamente una partita che la Fiorentina deve affrontare cercando di assomigliare alla sua versione migliore.
I fischi di martedì scorso forse non l’aiuteranno a giocare serena, ma a questo punto del campionato è necessario darsi una mossa, anche perché sarebbe doloroso affrontare due settimane di sosta con un cattivo risultato. Prandelli ha una grande abbondanza di giocatori e il problema di gestire qualche esubero di lusso perché non può mandarne in campo 26 tutti insieme, ma sa bene che alcuni di questi sono più importanti di altri: la terapia di recupero scelta per Mutu e Montolivo, in ritardo per motivi diversi e fisicamente lontani, rientra nelle scelte fatte nei giorni scorsi.
FRA i «sempre presenti» c’è Melo, che ha mancato solo la trasferta di Napoli per squalifica. Le altre volte c’è sempre stato e difficilmente Prandelli rinuncerà a lui a Verona; la costruzione di un centrocampo «che non dipenda da un solo giocatore » (da qui la rinuncia a Liverani alla fine della scorsa stagione) è ancora in una fase intermedia.
Perché se Melo non ha le caratteristiche di Liverani — è molto meno regista, ma più incontrista — non devono essere attribuiti a lui i difetti di un reparto che non ha mai potuto contare su Montolivo in forma accettabile. Melo nell’Almeria giocava in un ruolo diverso, anche perché il centrocampo aveva una linea a quattro: nella sua versione di interno-mezz’ala, il giocatore brasiliano è riuscito a segnare otto reti. Ma nel centrocampo a tre della Fiorentina la posizione di Melo è un’altra e Prandelli non è intenzionato a cambiare idea. Anche perché l’analisi di tutte le partite ha confermato le buone prestazioni del centrocampista, poco assistito dalle mezzali in fose di costruzione.
Fra i giocatori in carca di una condizione migliore c’è anche Vargas, che sarà confermato sulla fascia a Verona. Da lui Prandelli si aspetta una spinta più continua, ma con una scelta di tempo negli inserimenti diversa: le incursioni di Vargas hanno lasciato spesso la difesa scoperta per la mancanza di intesa e la cattiva lettura di situazioni di gioco. Negli ultimi giorni Prandelli ha cercato di migliorare l’integrazione sulla fascia fra Vargas e Mutu: proprio Adrian, che affronta gli avversari sempre condizionato dal timore di procurarsi nuovi danni al gomito in via di guarigione, ha provato nuovi movimenti per lasciare spazio a Vargas in versione offensiva.