FERRARA, Al capezzale della Juve
Sulla situazione della Juventus si sprecano parole, si consumano fiumi di inchiostro, ma la società bianconera sembra farsi scivolare tutto addosso. C'eravamo lasciati una settimana fa con la vittoria della Juve sull'Inter, davanti agli occhi la perla di Marchisio e la rabbia di Mourinho. Non aveva illuso nessuno quel successo, perché quando il manico dell'ombrello è rotto va sostituito, non certo sistemato con la colla. Ci ritroviamo dopo sette giorni e sette gol sul groppone, dopo un'eliminazione dalla Champions ed un 3-1 subìto sul campo di una matricola (con il massimo rispetto per il Bari-champagne di Ventura) falcidiata da infortunii e squalifiche. Domanda: cosa deve fare di peggio Ferrara per indurre il club a prendere drastiche decisioni? Lippi dia il consenso all'esonero, perché, se questo è il problema, è bene che il CT rifletta anche sui suoi interessi personali: la difesa della Juve è quasi per intero quella della Nazionale; può pensare di presentarsi ai prossimi Mondiali con questa retroguardia? Ferrara è arrivato sulla panchina della Juventus per una scorciatoia, ma se c'è un settore nel quale dovrebbe vigere la meritocrazia, quello è il calcio. Blanc, Secco e Ferrara: il primo è Presidente da un mese, il secondo da Team Manager si è ritrovato a fare il Direttore Sportivo dopo l'ondata Calciopoli, il terzo prima di fare l'allenatore aveva deciso di prendere il patentino da D.S. nel dubbio su cosa volesse fare da grande. Inesperienza totale, con una Proprietà (John + Lapo) alle prime armi. Caro Avvocato, protegga la sua Juve da lassù.
Parliamo di mercato, perché dal 2 gennaio si ricomincia. Nel frattempo in Brasile è finito tutto con il trionfo del Flamengo, il tonfo del Palmeiras e la salvezza del Fluminense. E' iniziato anche il grande esodo: tutti verso l'Europa! Vorrebbe tornare anche Adriano, perché, Brasile o Italia che sia, la depressione se la porta dietro. I compagni festeggiavano il titolo, lui se ne stava nelle Favelas. Si dice che i giovani brasiliani abbiano qualcosa in più rispetto agli altri sudamericani. Forse è vero, anche se la regola degli extracomunitari non aiuta l'Italia. Facciamo cinque nomi e li accostiamo anche alle squadre che ne avrebbero bisogno. Il Milan aveva puntato tutto su Hernanes, regista di centrocampo del San Paolo, classe 1985, poi ha perso un po' di tempo visti il prezzo e l'incostanza mostrata dal calciatore nell'ultimo Brasileirao.
Portarlo in Italia potrebbe essere una soluzione per il futuro come vice-Pirlo; le qualità sono oggettive. Il Napoli prima, la Fiorentina poi avevano adocchiato il laterale difensivo del Cruzeiro, Jonathan. La trattativa è ancora in piedi, ma l'interesse di Corvino si è raffreddato notevolmente. Potrebbe finire alla Lokomotiv Mosca, ma sarebbe un peccato privarsi di uno dei migliori laterali del Brasileirao. Grande spinta, duttile e bravo su entrambe le corsie. Curiosità: lo scorso gennaio, quando il mandato di Jonathan per l'Italia era nelle mani di Franco Zavaglia (agente di Aquilani e D'Agostino), il calciatore fu proposto alla Roma, prima di andare al Cruzeiro per pochi spiccioli, ma non lo prese neanche in considerazione. Abbassando l'età, converrebbe fare la "spesa" in Brasile anche ad Inter e Napoli. Uno dei gioiellini del Mondiale under 20, Toloi, potrebbe arrivare in Italia. Il mandato è nelle mani della scuderia Vigorelli ma, finora, nessuno ha mostrato interesse per il ragazzo. L'Inter farebbe bene a seguire con maggiore attenzione Douglas da Costa de Souza. Trequartista del Gremio, 172 cm, classe 1990. Ha tutte le caratteristiche richieste ad Appiano: fisico, testa e buon piede. Sarà pretendere troppo, ma il Napoli, dopo i numerosi acquisti argentini, dovrebbe rivolgere lo sguardo anche in Brasile. Un azzardo per Bigon: Alan Kardec, bomber della Seleçao Under 20 con la quale ha sfiorato il titolo in Egitto. Lo segue da tempo la Juventus. Certo, stiamo parlando di cifre importanti ma prima o poi De Laurentiis dovrà iniziare a ragionare con la stessa testa di Moratti, Corvino e Galliani. Volete il quinto nome? Il difensore Ciro, sempre per il Napoli del futuro.