DELLA VALLE, Vedere giocare così fa bene al cuore
Sorriso a spaccabocca e passo di carica. Andrea Della Valle lascia lo stadio per correre a un appuntamento lontano da Firenze, quindi non riesce a passare dagli spogliatoi per fare i complimenti alla squadra, ma lancia un messaggio che equivale a un proclama: «A veder giocare questa Fiorentina si allarga il cuore». E subito dopo, quasi di getto: «Pazzini non è mai stato un problema per noi, è un grande attaccante. Lavora molto per il reparto e quando riesce a mettere a segno gol come il primo contro il Siena dimostra quanto sia distante dalle critiche, dalle polemiche, dalle chiacchiere prive di senso».
La Fiorentina è lassù lassù, per vederla bisogna alzare gli occhi verso l’alta classifica. Il presidente sogna e scappa via. Poco dopo di lui esce dal «Franchi» Pierluigi Collina, il capo degli arbitri, che ha visto la partita con un fresco talento della categoria, Cristina Cini. Altri sorrisi, ma nessun commento. Parla invece Eugenio Giani, assessore allo sport: «Con questa velocità e questo ritmo, la Fiorentina ci fa pensare in grande....».
Quanto in grande? Risponde Sandro Mencucci, amministratore delegato. Che rivela: «Ci aspettano quattro partite in in due settimane scarse. Però la squadra è molto carica. I giocatori mi hanno detto di essere galvanizzati dalla partita di giovedì in Spagna, con il Villarreal. Sarà il primo appuntamento europeo di grande livello. Il Villarreal è una grande di Spagna, diciamo pure la squadra della settimana considerato che ha battuto addirittura il Barcellona e si trova al secondo posto nella Liga. Sfidare una formazione simile significa provare un gusto nuovo, vuol dire verificare le proprie capacità in Europa. Non lo vorrei dire per scaramanzia, ma una partita simile assomiglia tanto a un anticipo di Champions...».
BEH, LA POSIZIONE della Fiorentina in classifica autorizza a sperare, più che a sognare. Però Mencucci, che in cuor suo dev’essere straordinariamente contento, non si sbilancia in previsioni troppo rosee. Evidentemente in casa Fiorentina la parola d’ordine è: prudenza. Perfino il coro dei tifosi della Fiesole («Portaci in Champions League, Prandelli sì») è considerato un azzardo. Mencucci spiega: «Fino a primavera nessuno di noi si sbilancerà. Non vogliamo caricare di responsabilità i giocatori con obiettivi specifici. Vendere la pelle dell’orso prima non va bene. Ci aspettano mesi difficili, con partite a raffica. La sosta del campionato ci ha permesso di recuperare un po’ dopo sette partite in ventuno giorni, e ora ci troviamo di fronte a un altro filotto estremamente impegnativo. Per fortuna abbiamo superato di slancio, con una gran bella partita, l’ostacolo Siena. Ma il calendario è impietoso: ci aspettano quattro partite, fra coppa Uefa e campionato, di cui tre fuori e una in casa. Dopo la trasferta a Villarreal giocheremo a Marassi, domenica sera, contro il Genoa. Eppoi di nuovo in campionato, mercoledì 31, in casa con il Napoli. Infine, sabato 3 novembre, ci aspetta l’anticipo dell’Olimpico con la Lazio. Per fortuna la squadra sta bene, Prandelli ha potuto recuperare quasi tutti gli infortunati e Pazzini ha scacciato le polemiche con un gol magnifico».