DE SILVESTRI, Contro la Lazio un derby del cuore
Fonte: Calciomercato.com
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini
Per Lorenzo De Silvestri la partita con la Lazio è iniziata da quando ha conosciuto sul calendario luogo e data dell'incontro. Da giovedì scorso, quando i Ballardini boys hanno eliminato il Palermo, dal e sul suo cellulare sono girati un numero di sms impressionante, ad ex compagni, amici, 'fratelli' di curva: la stessa che gli risparmia i fischi al momento della lettura della formazioni. I saluti a chi era con lui nel ritiro di Auronzo di Cadore li ha fatti prima del riscaldamento e della discesa in campo: da lì in poi sono avversari dalla maglia giusta, ma nel cuore di Lollo scorre sangue sempre più viola, grazie all'opera di fiorentinizzazione che capitan Montolivo ha fatto partire fin dal suo arrivo sotto il Duomo del Brunelleschi.
Per rompere la tensione un 'cinque' a tutti i compagni, e poi via al primo rinvio lungo dopo 24 secondi di gioco; altri 40, ed un tacco in area laziale più da difensore che da attaccante. E' l'amico Rocchi a far venire i brividi, e non di freddo, al classe '88 dopo sette minuti, e menomale che Frey c'è e fa il primo miracolo. Neanche il tempo di riprendersi e Mutu fa uno a zero, su cross del Gila che De Silvestri abbraccia con calore, riservando una pacca anche per Santana, compagno ferito dai fischi del pubblico. La sfida con Brocchi è come un incrocio di strade sull'A1, con Rocchi e Kolarov che si sovrappongono su quella fascia dove è durissima rincorrere tutti. Si corre e si spreme De Silvestri, e così al raddoppio di Mutu niente abbracci per il compagno rumeno perché c'è da recuperare, e così si fa porgere una bottiglietta dal massaggiatore Fagorzi.
Fra i cinque giocatori che Zarate salta sul due a uno c'è anche l'ex laziale, che amareggiato, dopo il due a uno, deglutisce amaro mentre Gila rimette palla a centrocampo. Menomale che Kroldrup fa tre a uno e che subito dopo, davanti a lui, la fascia diventi Lazio style, perché anche Marchionni è un vecchio cuore aquilotto. De Silvestri gli urla: 'Che te sei magnato' in puro accento romano quando all'80' fallisce il gol che avrebbe chiuso il match. Gli ultimi minuti sono di sofferenza pura, perché Rocchi accorcia e perchè al capitano dell'Under 21 la benzina è finita. Finisce 3-2, e a provare a difendere quella coppa conquistata all'Olimpico nel giugno 2009 rimane un laziale dal cuore viola: Lorenzo De Silvestri.