DDV, VIOLA FUORI DAL SISTEMA CALCIOPOLI, IL PROCESSO..
Diego Della Valle torna a parlare del processo Calciopoli. Il duro attacco arriva direttamente da Napoli, sede odierna del processo d'appello su Calciopoli: "Sono diversi anni che ho voglia di dire tre o quattro cose. Ci siamo trovati a subire un processo sportivo offensivo per la sua velocità e l'impossibilità di argomentare nulla, l'indirizzo mediatico era potentissimo. Ci venne detto che la Fiorentina , che aveva una condizione di contrasto con l'establishment di allora, aveva chinato la testa.
Dopo continui errori arbitrali si sono alzati i toni, tanto che il nostro allenatore Dino Zoff, che non è un sobillatore, disse di essere preoccupato per ciò che accadeva. Giornalisticamente abbiamo preso posizione contro questi errori. Mazzini, vicepresidente della FIGC, uomo in gamba, attento, ci è venuto a dire che era bene non avere contrasti con questo sistema ma di lavorare insieme.
La Fiorentina veniva considerata lontana dal sistema, per questo motivo c'è stata la telefonata a Paolo Bergamo. Si crea un contatto telefonico, chiamo il dottor Bergamo al telefono, dico: siamo qua, vogliamo fare cose buone. Ci siamo presi un impegno per vederci. Incontro che è avvenuto alla presenza di Mazzini e mio fratello in un ristorante gremito e abbiamo parlato di come si poteva cambiare il calcio. Ho percepito l'interesse di una persona che aveva davvero voglia di ascoltare delle idee e ce ne siamo andati.
Leggo poi che quell'incontro venne considerato come la madre di tutti gli incontri, dove sarebbe stato costruito un rapporto per salvare la Fiorentina. Non è stato così. Mi domando perchè non siamo stati intercettati o pedinati in quell'occasione. Anni dopo abbiamo letto che un carabiniere era presente e che c'era l'intercettazione ma era irrilevante. Quale è la verità? Dopo quell'incontro ci sono state tre gare: con l'Atalanta finita 0-0, con la Lazio finita 1-1 con un errore arbitrale pazzesco (la famosa "parata" di Zauri, ndr) e la terza col Brescia, dove ad arbitrare fu mandato Collina, uno notoriamente fuori da ogni sospetto. Se questo è quello che è accaduto dopo l'incontro capirete che il fine non era quello che ci viene imputato! Che nei fatti non ci siano cose che possano farlo sospettare è evidente. Sui diritti televisivi abbiamo tenuto la nostra posizione fino alla fine, facendo una denuncia all'antitust. Anche per l'elezione del presidente di lega è andato tutto come volevamo noi: una staffetta Carraro-Abete e Galliani irregimentato. I rapporti con Bergamo sono stati cordiali e lui mi è stato molto a sentire. Nessuno alla Fiorentina ha mai chiesto nulla, se qualcuno dice che con una mia frase si puà capire che chiedo qualcosa, quel qualcuno è in mala fede.Non auguro a nessuno di trovarsi in questo magma rumoroso e mediatico, ma aver letto intercettazioni imbarazzanti in cui molti chiedevano tanto, mi sento addirittura ingenuo quando rileggo quel passaggio in cui dissi a Bergamo, se potevo chiamarlo. Noi quel sistema non lo conosciamo, siamo arrivati dopo, con l'obiettivo di portare novità nel mondo del calcio, puntando il dito sulle questioni morali. Vi ringrazio per avermi ascoltato.