DDV, I giovani vogliono guadagnare con dignità
Ospite a "Otto e mezzo" su La7, Diego Della Valle ha commentato la situazione politica italiana: "Io non ho votato perché non c'era nessuno che mi convincesse. Chi ha il 60% e passa del consenso ha il dovere di capire quando sbaglia e di migliorare la situazione. Salvini e Di Maio? Io so di chi si fidano gli italiani dato che giro il mondo: di persone di buonsenso che hanno la conoscenza necessaria per governare il paese, anche a livello internazionale. Negli ultimi decenni non siamo stati gestiti nel modo migliore, e non abbiamo i muscoli per alzare la voce in Europa. Salvini garante degli imprenditori? Se vuole farlo e lo dimostra perché no? Ma vale anche per Di Maio. Viene evocata la parola popolo ogni tre secondi, anch'io mi sento del popolo anche se economicamente più privilegiato. Serve far venire voglia agli imprenditori di investire, la gente vuole essere pagata perché lavora. Solo questo vuol dire dignità. Reddito di cittadinanza? Per me è un incentivare il lavoro nero dato che per avere il sussidio si deve dimostrare di non avere reddito. Se scenderò in campo? No, quando dico che l'impresa deve essere a disposizione del paese vuol dire che possiamo fare tante cose di sostegno a quelli che hanno più bisogno senza sostituirci alla politica. Noi con l'aiuto delle autorità locali e internazionali siamo riusciti a costruire qualcosa di importante: abbiamo giovani che si vogliono guadagnare lo stipendio con dignità. Sono queste le cose che la gente si aspetta. Presidente Conte? Credo che la prima persona a sentirsi a disagio sia proprio lui perché costretto a far finta di fare un lavoro che non vuole fare. Ogni volta deve guardare all'umore dei propri ministri, ai quali adesso dico di farsi vedere due-tre ore di meno in tv a testa poiché la gente vuole sperare che siano in ufficio a lavorare. Ma tanti problemi sono stati creati da chi li ha preceduti, ora sta a loro rimboccarsi le maniche. Legge Fornero? Non è che fosse perfetta, ma bisogna stare attenti a demolire una cosa che ha portato in un certo momento una buona credibilità.
Non sono pro, ma non si possono dire le cose per fare contenta la zia. Rischio recessione? Vediamo che succede, non aggiungiamo malumore. Il nostro è un paese che non ha la muscolatura necessaria per alzare troppo la voce in Europa, quindi se è stato detto qualcosa di troppo in campagna elettorale è meglio fare un passo indietro e spiegare. Di altre strade non ne vedo. Patrimoniale? Ho sempre pensato che il nostro paese ne avesse bisogno. Quello che consiglio è che invece che volare basso la patrimoniale deve essere fatta in un modo serio, purché poi venga spesa in modo intelligente. Io parteciperei subito, come tanti altri imprenditori, a patto che questi soldi vadano in mano a persone con la testa sulle spalle. Partito Democratico? Si devono vedere tra di loro. Quelli che si propongono sono credibili, l'importante è che lavorino per il paese e non per giochi di bottega. Roma? La considero una delle più belle città del mondo. Adesso deve essere sistemata, perché ci rappresenta. Dobbiamo stare attenti a fare cose che rimettano queste città al livello delle grandi città mondiali. Anche per i discorsi relativi al turismo. Sindaca Raggi? Deve consigliarsi con chi le è vicina. Darei solo un consiglio a Salvini e a Di Maio: vi siete guadagnati un certo consenso, ora abbiamo bisogno di un paese unito, di calmare ed abbassare i toni perché altrimenti rischiamo di esplodere. Dovete utilizzare la vostra energia per alzare il buonsenso".