DDV, Dietrofront sul restauro al Colosseo
Diego della Valle ha manifestato l'intenzione di recedere dal contratto. Lo riferisce il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi, che lo ha incontrato questa mattina al ministero. Il Ministro Ornaghi ha rivolto a Della Valle «un convinto invito ad attendere prima di maturare una decisione definitiva». «È infatti convinzione del ministro Ornaghi - si legge in una nota diffusa dal ministero - che il buon esito dell'iniziativa, la quale vede per la prima volta affiancati pubblico e privato in una così importante operazione di tutela e valorizzazione di un bene culturale straordinario qual è il Colosseo, sia significativa e paradigmatica in una fase in cui il Paese intende rilanciare fattori e motivazioni del proprio sviluppo». Al fine di disporre di un quadro dettagliato dell'intera vicenda, informano dal ministero, «il ministro ha incontrato in mattinata anche il sottosegretario Roberto Cecchi, a cui ha manifestato stima e fiducia. Il sottosegretario ha ribadito che i vertici della ex struttura commissariale, avendo agito per l'interesse pubblico e con correttezza formale e sostanziale, sono pienamente disponibili a ogni chiarimento e approfondimento ritenuti necessari».
I TERMINI PER RECEDERE L'ipotesi di una risoluzione dell'accordo con Diego Della Valle per il restauro del Colosseo è prevista al punto 7 del contratto siglato il 21 gennaio 2011 dal patron della Tod's con l'allora commissario straordinario Roberto Cecchi, oggi sottosegretario del ministero dei beni culturali, e con la soprintendente Anna Maria Moretti. «Ciascuna parte - si legge nel testo - avrà la facoltà di risolvere il presente Accordo (..) a seguito di grave e colpevole inadempimento delle obbligazioni e degli oneri assunti da ciascuna di esse (...) È da considerarsi grave inadempimento - si sottolinea- la violazione dei diritti di esclusiva con concessi con il presente accordo». Lo Sponsor, procede il testo, « avrà la facoltà di recedere dal presente Accordo, a mezzo di comunicazione scritta trasmessa al Soggetto Promotore e alla Soprintendenza (...)nel caso in cui il soggetto promotore e/o la soprintendenza, direttamente o indirettamente, rechino pregiudizio all'immagine dell'associazione e/o dello Sponsor».