CORVINO, Presto nuovi acquisti
E' l'estate del "Pand-one": lo chiamano così e la cosa gli piace parecchio. Pantaleo Corvino sta seduto nel suo ufficio allo stadio Franchi, parla con sette palloni alle spalle e una maglia speciale appesa davanti alla scrivania, in alto. Lo difendono tre leoni blu e guarda avanti insieme a due giraffe rosse. Sono esempi di Craking-Art, l’ultima scoperta del d.s. della Fiorentina. I palloni sono quelli firmati dai suoi bomber (Toni, Gilardino, Vucinic, Pellè, Vieri, Jovetic e Chevanton), la maglia incorniciata è una T-shirt bianca con la scritta "primo titulo" e gli autografi della formazione Allievi, neo campione d’Italia. “E’ la dimostrazione che se partiamo alla pari con gli altri, in termini di risorse economiche, possiamo arrivare primi. Abbiamo vinto uno scudetto e conquistato diverse finali, rimettendo in piedi un settore giovanile in quattro anni”.
Vuol dire per la prima squadra è impossibile competere con le big del campionato?
“La Fiorentina fattura quasi come le squadre che, in questi anni, si sono posizionate tra il 5° e l’8° posto. Questa è anche la nostra fascia: scavalcare per due anni la Roma e altrettanti il Milan è come aver vinto scudetto e Champions League. Per questo dico che la cosa più sbagliata da fare è pensare che il quarto posto sia il nostro punto di partenza”.
Eppure state provando a migliorare una formazione che nell’ultima stagione ha conquistato i preliminari di Champions, un’altra volta ancora. A che punto sono le trattative per Ebouè e Luisao?
“C’è ancora parecchia distanza. I loro club chiedono cifre che non corrispondono al reale valore tecnico. Parlando di numeri, vogliono 10 e io offro 5 (milioni di euro). E’ l’ultima proposta, non mi muovo da qui. Aspettiamo fiduciosi, se poi non si trova l’accordo per loro vuol dire che ne arriveranno altri”.
Miranda o Lugano per il centro della difesa, De Silvestri o Beck a destra?
“I primi due hanno pretese da giocatori di prima fascia, e non posso soddisfarli. De Silvestri lo escludo, Beck è tra i nomi che stiamo valutando”.
Tocca al centrocampo. Edinho è davvero il primo della lista?
“Piace, come altri giocatori. Guarente e Fernando del Porto sono altre idee importanti, che verranno studiate attentamente”.
Sembra esserci un piano A e un piano B. Il primo potrebbe portarvi ad acquistare tre buoni giocatori: laterale destro, centrale e mediano. L’altro può essere un mercato fatto di un solo acquisto, magari un giovane di grande prospettiva. E’ così?
“Si. Partiamo da un paio di certezze: abbiamo un bel gruzzolo da spendere e vogliamo farlo fruttare nella maniera migliore. Ma sappiamo anche che non possiamo arrivare a giocatori di primissima fascia. Perché anche se spendi sul cartellino, poi non puoi accontentarli sull’ingaggio. Ricordo che abbiamo 20 milioni di monte stipendi, bisogna partire da lì. Abbiamo cercato Juan, Mexes, Albiol e altri ottimi giocatori, che ci sono sfuggiti per questo motivo. Oppure gente come Felipe dell'Udinese, considerato incedibile. Il discorso può essere questo: non possiamo permetterci top-player, quindi o puntiamo su due, tre giocatori che possono darci un 10-20% in più, pagandoli solo quanto valgono; oppure andremo a cercare un giovane, che possa garantirci presente e futuro. Solo in questo caso potremmo spendere qualcosa in più sul cartellino, con l’obiettivo di far diventare chi arriva un giocatore di primo livello”.
Chiaro. Quindi lei 25 milioni per Felipe Melo non li avrebbe spesi?
“(Ride). E’ capitato anche a me di pagare qualche giocatore, se era un obiettivo primario, più di quanto avevo pensato all’inizio. Ma su Felipe avrei molto da dire”.
Prego.
“Adesso la nostra squadra è la stessa dell’anno scorso. Non c’è Felipe, e sono arrivati Natali e Marchionni. Nell’ultima stagione abbiamo giocato con un centrocampo a tre e senza esterni. Quest’anno avremo due mediani e gioco sulle fasce. Dunque, i reparti, numericamente, vanno bene così. Ho un solo timore: che dopo essere stati criticati per un anno per l’acquisto di Felipe, ora per tutta la prossima stagione non si parli altro che della sua mancanza”.
Veniamo alle rifiniture. E’ vera l’indiscrezione che vorrebbe Avramov alla Lokomotiv Mosca, in cambio di Pelizzoli come vice Frey?
“Si, questa posso confermarla. Avramov all’estero ci permetterebbe di liberare un altro posto da extracomuniatrio”.
Andrea Della Valle, il presidente, ha detto che ci saranno almeno un paio di acquisti nelle prossime due settimane.
“Vero, ogni momento può essere quello buono per raccogliere quanto abbiamo seminato. Ma l’urgenza di comprare io non la vedo: non ero preoccupato quattro anni fa quando c’era una squadra da ricostruire, figuriamoci se lo sono adesso con un gruppo di cui, un anno fa, tutti erano orgogliosi. Qualche perplessità mi viene solo al pensiero che non abbiamo strutture per i nostri giovani e per la prima squadra, che per andare ad allenarsi deve attraversare la strada”.
Altre parole, si toccano nuovi argomenti. Il d.s. sembra avere le valigie pronte: “L’unico viaggio che posso confermare è quello a San Francisco, a marzo. La Lega Americana ci ha scelto come società europea di riferimento”. Su Milan e Inter: “Quella di Berlusconi sugli Under 23 era una provocazione, per dire che in futuro si dovrà puntare sui giovani e sulla riduzione dei costi. Eto’o-Ibra? Operazione intelligente, un'affare per entrambe le società”. Lui, Corvino, resta attratto dai giovani: “Ora tutti parlano di Babacar. Ma presto, Prandelli e i nostri tifosi, ne scopriranno tanti altri. Giovani che abbiamo dovuto blindare perché corteggiati da molti grandi club”.
Ricordate la storia del Piano A e Piano B? Tra le giovani promesse c’è n’è una che va tenuta ben presente. E’ Eduardo Salvio, 18enne esterno del Lanus. “E’ tra i più forti in assoluto, ma in quel ruolo siamo già abbastanza coperti”, l’unica ammissione di Corvino. Vero, anche se ipotizzare una cessione di Semioli (Samp?) e mettere Salvio nella casella dei probabili obiettivi non è un errore. Ultima battuta. Mourinho è lo Special-One degli allenatori, Corvino per molti è lo Special-One dei direttori sportivi. Le piace questo soprannome? “No, preferisco essere il Pand-one dei tifosi viola. Ricorda lo striscione che mi hanno dedicato ("Salvate il Pandaleo"), mi è piaciuto subito".