COMOTTO, Duro attacco alla società
Stavolta a fare crack non è stato il ginocchio di Gianluca Comotto, ma la sua salace lingua. Non passeranno,né potranno passare sotto silenzio le sue esternazioni rilasciate ieri a Sky dalla clinica Villa Stuart, dove attualmente sta svolgendo la fase di rieducazione. Una sortita imprevedibile, e tutto sommato casuale:perché la troupe dell’emittente di Murdochera andata presso la clinica romana per girare un servizio sul decorso post-operatorio di Francesco Totti.
LA STECCA
Che prima o poi Comotto potesse attizzare un po’ di polemica al Toro lo sapevano talmente bene da impedirgli di rilasciare interviste. Quella di ieri, dunque, non era stata neppure concordata. Ma se l’ex capitano (non per sua scelta,ma ormai conta poco) si fosse limitato alla banale disamina del campionato, probabilmente la società non gli avrebbe neppure detto nulla, anche per non urticarne ulteriormente una sensibilità già messa a dura prova dagli eventi. Prima le schermaglie di mercato, poi la finta tregua, quindi il bruttissimo infortunio: lesione al legamento crociato, intervento chirurgico, prognosi complessiva di cinque mesi per tornare in campo. Quattro mesi davvero da dimenticare, nel 2008. Ma dopo aver osservato che «il Toro ha fatto un’ottima partita, però difficilmente potremo fare punti a Roma,domenica prossima. Ci giocheremo tutto contro Napoli e Livorno: sono quelle le partite da non sbagliare», Comotto s’è distinto con un clamoroso autogol che potrebbe costare molto caro al Torino. Ma pure a lui.
L’INTEMERATA
Dopo quelle riflessioni innocenti, a sorpresa, ecco la stecca fuori dal coro. La voce stonata di un ragazzo fuori dal Toro, ma evidentemente anche fuori di sé, per giungere a tanto. Leggere per credere: «Nel momento in cui è successo quel casino con Novellino io mi sono arrabbiato molto. Fossi stato là, lo avrei difeso alla morte, perché Novellino è un grande uomo di calcio e meritava quel rispetto che non ha avuto. Il Toro raggiungerà la salvezza,però spero che non si prendano certi meriti quelle persone che non lo meritano affatto: perché il grande lavoro è stato fatto da Novellino,e la salvezza arriverà per merito suo e dei giocatori».