CITTADELLA VIOLA, La conosciutissima sconosciuta
Il progetto doveva essere segretissimo e presentato solo tra un paio di mesi, ma notizie sull’argomento ne sono già uscite anche troppe. Non notizie rubate, intendiamoci, ma notizie uscite col beneplacito e/o con la collaborazione attiva dei nuovi Signori di Firenze, e cioè i Della Valle. Non si adombri nessuno se li chiamo i nuovi Signori di Firenze, ché quando c’era da tirar fuori soldi i per salvare quel che restava della Fiorentina, i locali Signori di lunga data fecero orecchie da mercante. Vi ricorderete che all’epoca le alternative ai Della Valle erano: Preziosi, Pupo, un venditore di tappeti iraniani in disarmo et similia.
Il cammino della Fiorentina con i Della Valle è stato difficile ma in continua ascesa, però è ora di prendere atto che la chimera di una più equa distribuzione dei proventi tv è definitivamente svanita. La Reggina dovrà farsene una ragione perché, come al solito, il campionato lo vedrà vincere e, sempre come al solito, non ci sarà dato assistere a campionati che prendono il via con le squadre quasi alla pari. Ed ecco che i nuovi Signori di Firenze si ingegnano subito a cercare altre strade per tentare di ridurre l’enorme gap esistente tra il fatturato della Fiorentina e quello di Inter, Milan, Juve. Dal loro cilindro tirano fuori che a fine Febbraio presenteranno un nuovo ma ormai famosissimo progetto, diretta emanazione di una costituenda Fondazione i cui proventi andranno ad arricchire Fiorenza intera, Fiorentina inclusa. E tutti vivranno felici e contenti perché così la Viola riuscirà a stare finanziariamente alla pari con le grandi fatturatrici del calcio di casa nostra.
Ma, tanto per far da bastian contrario, vorrei ricordare che a Firenze è ancora viva e vegeta la maggioranza di coloro che seguirono un altro condottiero viola mago della finanza e dell’imprenditoria il quale, in un momento di particolare esaltazione eufemistica, osò addirittura dichiarare – tra il tripudio del popolo festante con bandiere e fazzoletti tinti di viola come da regolamento - che l’era del metalmeccanico di Torino era finita. Ma, cos’avrà mai creduto di inventare quell’innovatore? Facile, era il vecchio dare moneta vedere cammello: ossia chi vuole l’abbonamento dovrà anche acquistare tot azioni della Fiorentina. Punto. La risposta dei fiorentini andò ben oltre le previsioni, ma l’unica cosa non prevista o non ricordata dagli investitori fu che il mondo è fatto a scale. L’inevitabile azzeramento del capitale sociale seguì di lì a poco senza che nessuno avesse mai visto cammelli di sorta fuori dai recinti del Circo Togni. I metalmeccanici torinesi continuarono imperterriti nelle loro competenze addirittura allargando la compagnia anche ad altri mestieri e località geografiche.
Per tornare a cose più attuali, mentre le notizie sul vecchio piano del centro sportivo ristagnano (i lavori e le pratiche burocratiche sono praticamente ferme a quando se ne cominciò a parlare), quello che si sa del nuovo progetto è poco più di quanto vagamente accennato sopra, con l’aggiunta di termini ancor più vaghi ma che ci stanno sempre bene, come aggregazione, nuove strutture per famigliuole felici (come si vedevano negli antichi film Luce), territorio, investimenti a largo raggio, musei di risonanza mondiale, creazione di nuovi posti di lavoro, ecc.ecc.ecc. aiutatemi voi a cercare altri di questi termini che vanno ora tanto di moda, sia tra i guelfi che tra i ghibellini (in senso lato, naturalmente, perché di queste cose ben poche vanno a pallino). E, anche se non si sa cosa sia, già i guelfi e i ghibellini (in senso lato, naturalmente) si mettono in coda per plaudire al progetto dando a vedere che ne sanno già moltissimo sull’argomento: fors’anche più dei Della Valle stessi perché, ci dicono le varie fazioni, non è un investimento fine a sé stesso ma la creazione di qualcosa di nuovo che lascerà un segno nella città ed avrà ricadute positive sul futuro
Intanto, si parla poco però del fatto che in questi giorni i Della Valle abbiano chiesto al Comune di Firenze il rinnovo, per la Fiorentina, dell’affitto dello stadio per altri 6 + 6 anni. E questo, nell’italica repubblica, in pratica significa che la Fiorentina potrebbe occupare lo stadio ben oltre la lontanissima fine della rateizzazione chiesta e ottenuta dalla Lazio, secondo le allora leggi vigenti, per saldare impagate tasse arretrate.