Chi va, chi viene. A Firenze c'è soprattutto Prandelli
Nel frastuono generale della fine del campionato, con annesse partenze e arrivi, si sono perse le tracce di alcuni segnali. Segnali che, lo diciamo subito, tuttavia esistono e attendono solo il momento giusto per essere resi pubblici. Qualche tempo fa, quando ancora Toni non studiava il tedesco o Pazzini da prima punta, molte domande relative al nodo del rinnovo di Prandelli subirono un brusco stop. Faremo tutto a fine stagione, la posizione ufficiale societaria, ci vorranno non più di cinque minuti, quella presidenziale. Ebbene, da allora nessuno si è più posto ulteriori dubbi sulla conferma dell'uomo in più di questo progetto viola: Cesare Prandelli. Perchè, in realtà, è già tutto sistemato, per la gioia dei grandi e piccini che vivono quotidianamente le vicende della Fiorentina. "Vogliamo arrivare al 2010 pronti per ambire persino allo scudetto" ha confessato il tecnico qualche giorno fa, proprio uin conferenza stampa.
Un'uscita che la dice lunga sulla certezza che, fino a quella data, sarà ancora il "Mago di Orz" il condottiero di questa nuova realtà chiamata Fiorentina. Sulla scia di quanto accaduto a Milano, con Moratti e Mancini che giocavano a nascondino prima di dichiararsi pubblico amore non appena vinto il quindicesimo scudetto, anche a Firenze si attende solo il taglio del nastro del traguardo per cominciare con i festeggiamenti. E uno di questi, il più prezioso, sarà proprio la conferma di Cesare Prandelli che per altre tre stagioni sarà la certezza dei tifosi viola. La certezza di un gioco che aiuta a vincere, di un gruppo saldo e unito, di uno stratega in grado di disegnare tattiche spesso vincenti. E in tempi di partenze illlustri e successioni di troni, sapere che qualsiasi coda accada, rimarrà un uomo al timone è una gran bella consolazione. Anzi, è qualcosa di più, una vera e propria certezza.