CHAMPIONS, Ci si arriverà attraverso la Coppa Italia?
Grandi firme della panchina. E grandi idee-proposte che scorrono, come ogni anno all'inizio di setembre, a Nyon nella sede dell'Uefa. Laddove si radunano una dozzina di allenatori fra i big del momento (l'Italia era rappresentata solo da Mancini), per mettere a punto le proposte che poi il governo del calcio europeo passerà al setaccio. Sono molte parole, come sempre, cui seguono -tradizionalmente- pochi fatti. Ma stavolta l'aria è cambiata, perchè al vertice dell'Uefa c'è Michel Platini e la sintonia del campione francese coi suoi ex colleghi, lui che è stato un fenomenale calciatore e pure cittì della Nazionale di Francia, porterà a raccogliere più frutti e migliori intese.
Così, è passata una linea assai cara a Platini: la revisione della Champions League. Con tre principi dominanti:
1) Nobilitare le Coppe nazionali (la Coppa Italia, per intenderci) offrendo a chi la vince l'opportunità di accedere ai preliminari di Champions League, in tal caso a discapito (sempre per fare l'esempio italiano) a chi conquista il quarto posto in classifica: Ovvero, in Champions direttamente andrebbero due della serie A; ai preliminari la terza e la squadra che conquista la Coppa Italia.
2) Ridurre il numero delle squadre partecipanti alla Champions per quei Paesi che hanno il diritto a farne partecipare 4 e 3. Ma su questo fronte, che ha scovato un sostanziale assenso fra gli allenatori, c'è il pesante verto del G14, ovvero il gruppo dei club più forti in Europa, il che induce a pensare che lo scontro promette altre scintille.
3) Tener ben ferma, dopo la fase a gironi, la scelta delle gare a eliminazionie diretta, ovvero senza altre appendici a gironi come è accaduto fino a 4 anni fa. Lo spettacolo e l'audience (quindi, i quattrini) sono garantiti.
Da ultimo, i tecnici riuniti hanno eletto - pressochè unanimi - Kakà come candidato senza rivali al Pallone d'oro. Ha detto Wenger (Arsenal): "Il 2007 è stato l'anno della Champions League, unica grande manifestazione europea. L'ha vinta il Milan e Kakà è stato il suo uomo-simbolo. Non ha rivali". Ha detto Mourinho (Chelsea). "Ci sono sei-sette nomi nelle mia lista ideale, ma se devo scegliere il campione che accomuna alle grandi virtù calcistiche anche le qualità umane e professionali, dire che non esiste scelta diversa: Kakà".