CASINI, Sei italiane ai quarti segnale importante. Stadi…
Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, ha parlato nel corso di Radio Anch'io Sport su RadioRai1:
Cosa significano i successi delle italiane nelle coppe europee? "Quello che abbiamo visto è che l'assenza delle squadre italiane dalle fasi finali delle coppe negli ultimi anni, ci ha penalizzato. Quindi ci riteniamo molto soddisfatti e penso che non sia un caso".
La finale di Supercoppa si giocherà in un paese che ha molte ombre sui diritti umani, che tipo di scelta avete fatto? "Ricordo che in Arabia Saudita la Serie A c'era già stata. Lo sport è uno strumento per promuovere i valori a tutti i livelli. là dove ci fossero contesti con ombre non si può trasformarsi in un endorsement. Ma i rapporti ci sono da tempo anche a livello dello Stato. Da quando è nata si è spesso giocata all'estero, è un'occasione per esportare il calcio italiano in tutto il mondo. Non mi sento di dire che si tratta di una innovazione visto che lo fanno anche all'estero".
Il Var? "La Serie A ha chiesto a fine dicembre un protocollo unico. è fisiologico che con le modifiche regolamentari migliorerà ancora, però serve un protocollo comune per avere sempre maggiore uniformità".
Servirebbero investimenti sugli stadi? "L'ultima sessione di mercato ci ha dimostrato che chi spende tanto è la Premier. Sugli stadi, è la nostra priorità, è il principale ritardo. Le cause risalgono a origini lontane e sono anche di sistema. Abbiamo chiesto aiuto al governo non solo per le risorse pubbliche perché si tratta spesso di stadi di proprietà del comune, ma anche perché le procedure sono troppo lente e ci sono troppe amministrazioni coinvolte e in contrasto tra loro. Il ruolo centrale è del governo che aiuti a sciogliere tutti i nodi burocratici è lo strumento che abbiamo chiesto. L'Europeo 2023 è un'opportunità straordinaria ma non può essere l'unica possibilità per risolvere questo problema".