CALCIOPOLI, Del Piero e gli scudetti cristallini

20.10.2010 07:21 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Il Tirreno
CALCIOPOLI, Del Piero e gli scudetti cristallini
FirenzeViola.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Gli scudetti vinti sul campo sono tutti meritati compresi quelli della Juve; e i titoli vinti in carriera sono «17 o 15, dipende dalla valutazione...». A giudicare dalle affermazioni fatte oggi al tribunale di Napoli, dove è ripreso il processo di Calciopoli, sembrerebbe che Alessandro Del Piero abbia voluto strizzare l’occhio ai tifosi bianconeri. Ma non è così. Il capitano della Juventus è stato convocato come testimone dalla difesa dell’ex arbitro Massimo De Santis e tra le domande alle quali è chiamato a rispondere ve ne sono anche alcune che non hanno rilievo processuale ma toccano le corde più sensibili dei supporter. «Lei quanti titoli ha vinto in carriera?», chiede il legale di De Santis, l’avvocato Paolo Gallitelli. «17 o 15, dipende dalla valutazione...», dice il campione juventino con un sorriso più eloquente di mille parole. Ha avuto la percezione che le vittorie della Juve siano state determinate da situazioni arbitrali favorevoli? «Vabbè, ma la risposta è scontata», interrompe con una battuta scherzosa ma non troppo il presidente del Tribunale Teresa Casoria.

Ma Del Piero non si limita a rispondere no: «Qualunque squadra che ha vinto il campionato se l’è meritato e la Juve come le altre». Il botta e risposta ha poi riguardato le questioni che hanno indotto la difesa a citare Del Piero come testimone, ovvero il comportamento in campo di De Santis nelle partite in cui era impegnata la Juve. Ciò per confutare l’accusa dei presunti favoritismi. E qui le risposte del capitano sono state necessariamente più sfumate, accompagnate da tanti «non ricordo» o da ricordi assai labili. E la motivazione l’ha spiegata senza giri di parole lo stesso Del Piero: «Ho giocato più di 700 partite e fortunatamente non mi ricordo degli arbitri». L’udienza è proseguita con le testimonianze dell’arbitro Paolo Tagliavento e dei calciatori Frey, Gamberini e Di Livio.