CALCIO, Quei gol "sconosciuti" e da stropicciarsi gli occhi (video)
Verissimo, i campioni, quelli che guadagnano come nababbi, stelle in campo ma pure fuori grazie a indotti pubblicitari, in Champions non tradiscono: è la loro ribalta prediletta, più che le partite di campionato. Prendete Henry e Messi, puntualmente a segno nel Luna Park del Barcellona contro i Rangers, l’altra sera. Inzaghi ha stregato gli ucraini dello Shaktar, Ibrahimovic ha propiziato da solo la rimonta dell’Inter contro il Cska.
Eppure il turno di Champions ha posto in vetrina giovani di talento o giocatori poco conosciuti, almeno alle nostre latitudini. Prendete il caso dell’israeliano del Liverpool Benayoun, autore di tre delle otto reti con le quali gli inglesi hanno sepolto il Besiktas. Non è un ragazzino, anche se proprio il soprannome, “il ragazzino”, è quello che lo contraddistingue in patria. Classe’80, nato a Dimona, una esperienza nell’Ajax, quando aveva sedici anni, poi il ritorno a casa. Scudetti in serie col Maccabi Haifa, una della squadra israeliane di maggior blasone, allora allenato da Grant, il tecnico che ora dirige il Chelsea, avendo rilevato il Totem Mourinho. L’esperienza in Spagna, col Santander, poi ecco il West Ham, in Inghilterra, e l’approdo, la scorsa estate, al Liverpool, a fronte di un esborso di 5 milioni di sterline. Colpi lungimiranti, intelligenti: giocatori che strabiliano, pur essendo costati poco. Benyaoun è l’attuale capitano della nazionale israeliana, un serbatoio mai dragato - ad esempio - dai nostri club, forse spaventati da possibili ripercussioni razziali. Meglio pensare a dimenticanze od omissioni: altre giustificazioni non sarebbero tollerabili.
Benyaoun, l’altra sera, ha strabiliato, dal vivo e in tv. Non è solo un uomo-assist ma un eccellente finalizzatore. Non è alto (solo 1,73 centimetri) ma possiede colpi e intuizioni in grado di mandare in tilt qualsiasi difesa.
Il gol del marocchino del Porto Sektioui, dribbling ubriacante ai danni della difesa del Marsiglia, è stata una perla di valore assoluta. Sektioui è nato a Fez, in Marocco: classe’77, dunque non un carneade, ma giocatore vero, che sta riscoprendo in Portogallo, dopo esperienze in Olanda, il suo valore. Mentre i brasiliani del Cska Jo e Vagner Love, altri due da tenere d’occhio, tenevano in scacco l’Inter, il francese di origine algerine del Lione Ben Arfa si occupava personalmente - con due gol - di battere lo Stoccarda. Mezzapunta di grande talento, titolare della nazionale Under 21 francese, pronto ormai al grande salto. E’ cresciuto, a Lione, all’ombra di Juninho, Malouda e Govou: ne ha appreso virtù e abitudini. Classe’87, il futuro gli sorride ma ormai il suo cartellino è inavvicinabile. Nomi, volti, storie: il turno di Champions, l’altra sera, ha acceso le luci su una generazione di fenomeni in parte sconosciuta e, per questo, ancora più simpatica.
Alcuni gol di Benayoun:
La tripletta in Champions di Benayoun:
La prodezza in Champions di Sektioui: