BRENO, Mi sento pronto per giocare all'estero
I più cauti gli pronosticano un futuro da stella fissa, e come contorno il titolo di miglior difensore brasiliano di ogni tempo. Qualcuno ne sospetta la natura divina, la stoffa dell'extraterrestre. Andrè Dias, il vecchio zagueiro che gli a ceduto posto e passo, ha ben deglutito la panchina perché "uno così nasce ogni trent'anni: mi ha superato un campionissimo". Avrete capito che Breno Vinicius Borges, maggiorenne da un mese e professionista da sette, gode di ottima stampa e della stima incondizionata dei compagni. Fisico perfetto (84 chili ben distribuiti lungo 187 centrimetri), tecnica che gli consentirebbe di giocare a metà campo, Breno è la rivelazione assoluta del Brasilerao, campionato che fatica a incoronare chi non abbia il numero 10 cucito sulla camiseta.
Nella muraglia a tre costruita con mattoni giovanissimi (età media: 20 anni e mezzo) da Muricy Ramalho, gioca sulla destra e ha un'intesa telepatica con Miranda e Alex Silva. L'unico difetto è figlio dell'anagrafe e dell'inesperienza: a volte, perde la bussola tattica ed eccede in preziosismi. "Per ora mi guidano le occhiate dei miei compagni di reparto e le urla del professor Muricy. Devo imparare a muovermi meglio", ammette. Il futuro? Lui sembra aver già deciso: "Mi sento pronto per giocare all'estero".