BERSELLINI, Mancano solo cinismo ed esperienza
Eugenio Bersellini ne ha vissute tante di serate di Coppa dei Campioni, soprattutto con Inter, Torino e Sampdoria, da poter descrivere al meglio tutte le possibili incognite che la Fiorentina di Cesare Prandelli può incontrare domani in Ungheria. 'Per il Debrecen, realtà che a dire il vero conosco molto poco, sarà la classica partita che vale uno scudetto - racconta a Calciomercato.com -. Per i tifosi, la società, i giocatori, lo staff tecnico, si tratterà di uno di quegli incontri che finiscono negli annali e che vengono poi raccontati alle generazioni successive. Per la Fiorentina invece è la classica partita in cui ha tutto da perdere, soprattutto se sottovaluterà l’avversario e penserà che sia una passeggiata batterlo, dopo l’impresa casalinga con il Liverpool.
Fare sei punti contro gli ungheresi nelle prossime due partite, significa soprattutto non dover dipendere dai risultati fra Lione e Liverpool che difficilmente si divideranno la posta, ma che anzi si toglieranno punti a vicenda. Ne ho visti di casi di club il cui impegno era una passeggiata e hanno perso la qualificazione per strani pareggi in Paesi che non erano abituati al calcio di alto livello. Della squadra di Prandelli di quest'anno mi sorprende in qualche maniera l'integrazione dei nuovi arrivati, evidentemente ben accolti nello spogliatoio la scorsa estate - ha aggiunto l'ex tecnico e calciatore di Borgotaro -. Alla formazione gigliata manca solo quel pizzico di cinismo e di esperienza che hanno le grandi squadre, capaci di fare risultato pieno anche quando non giocano bene o producono non tantissimo. Per domani sera è ovvio che tutti si aspettano un segnale da Mutu, anche se dovrà essere fondamentale il centrocampo, soprattutto gli esterni, se è vero che la squadra ungherese partirà con un modulo iniziale assai coperto'.