BALOTELLI, 18 anni da italiano
Mai più file in questura per rinnovare il permesso di soggiorno. D’ora in poi trasferte e viaggi all’estero senza problemi, e soprattutto la possibilità di sognare - un sogno molto concreto - la maglia azzurra della Nazionale di calcio. Significa anche questo diventare italiano per Mario Balotelli, l’attaccante interista che ha chiesto e ottenuto ieri la cittadinanza, 18 anni e un giorno dopo essere nato a Palermo da genitori ghanesi.
«È uno dei momenti più importanti per me e la mia famiglia. Sono fiero di essere italiano», esordisce nel suo nuovo status giuridico Mario Balotelli, “SuperMario” per i tifosi dell’Inter, che adorano lui e le sue giocate da attaccante di gran classe e potenza. È emozionato «più che all’esordio in serie A» mentre mostra la sua carta d’identità appena ricevuta da Diego Peli, sindaco di Concesio nel Bresciano, dove Mario vive con la famiglia che lo ha preso in affido quando aveva solo due anni.
In cambio del sospirato documento, Mario ha donato al sindaco la sua maglia nerazzurra autografata. Lui, i suoi nuovi genitori e fratelli (Corrado e Giovanni sono i suoi manager, Cristina è giornalista), avrebbero voluto vivere prima questo evento.
Mario si sente italiano da sempre, e tale lo considerano i compaesani che lo hanno applaudito sotto il municipio: «E’ come noi, e parla pure il dialetto». Ma, poichè l’adozione non è ancora stata possibile, nel suo caso la legge concede la cittadinanza solo se si dimostra, prima di aver compiuto 19 anni, di aver riseduto per 18 sul territorio nazionale. «Finalmente faccio parte di questo Paese», sorride Mario, in jeans e polo bianca e nera (una di quelle della sua linea di abbigliamento), con la visiera del cappellino girata all’ indietro, attorniato dai familiari e dalla fidanzata milanese Sofia, di un anno più giovane: «Vivere da straniero - sottolinea - è molto più difficile...».