AREZZO, Tar spiega motivazioni penalizzazione

22.06.2007 13:40 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Gazzetta dello Sport

Le intercettazioni che hanno coinvolto l'Arezzo e portato alla penalizzazione (con retrocessione in C1) sono state interpretate in modo «adeguato e logicamente motivato dagli organi federali». È uno dei passaggi delle motivazioni della sentenza con la quale il Tar del Lazio ha respinto il ricorso contro i sei punti di penalizzazione. In 26 pagine il Tar ricostruisce la vicenda, partendo dall'intercettazione di una telefonata del 16 maggio '05 tra Titomanlio, designato come guardalinee per Arezzo-Salernitana (1-0) e Meani, dirigente del Milan ed amico del primo, nella quale si parla di un incontro a Coverciano, tra Titomanlio e Mazzei, vicecommissario Can.



Riguardo il ricorso, nel quale l'Arezzo sosteneva che «non esiste un fatto specifico da cui ricavare che la partita si è risolta in un certo modo grazie all'intervento del guardalinee», i giudici ritengono adeguatamente e logicamente motivata l'interpretazione data alle intercettazioni. All'Arezzo che diceva che «secondo il codice della giustizia sportiva la società ritenuta responsabile di fatti che hanno influito sul regolare svolgimento di una sola gara non può essere punita con la penalizzazione di punti da scontare in altro campionato», i giudici hanno risposto che «lo stesso codice di giustizia sportiva stabilisce che se viene accertata la responsabilità oggettiva o presunta della società, il fatto è punito con la penalizzazione».