ARBITRI, Damato, Calvarese e il solito Collina Doc
Vorrei partire – con il vostro permesso - da Pierluigi Collina, ingaggio da 500 mila euro, allenatore degli arbitri. Sic. Voto a Collina: "uno" (non è il pronostico di Milan-Udinese in programma venerdì) perché di solito non si dà zero in pagella. Collina da allenatore degli arbitri è inadeguato, superato, permaloso e spesso arrogante. Ben venga tutto, anche il sorteggio integrale. Se non è possibile il commissariamento, ben venga tutto. Perché di Collina non se ne può più. Davvero. E dei bla-bla di Nicchi anche. Nicchi, da vero presidente che cerca alibi, quando parla dice che la colpa è soltanto della moviola. Avesse almeno detto una volta che qualche arbitro (per la verità molti) possono sbagliare. Avesse richiamato zio Pierluigi, oppure criticato qualche scelta di Collina. Mi dicono: ma Calvarese in Gallipoli-Grosseto ha fatto i disastri… Ho risposto: quale sarebbe la notizia? Andate a rivisitare tutte le direzioni di Calvarese, trovate almeno due disastri a partita. Calvarese non può arbitrare in B, ma siccome Collina pensa di avere ragione a prescindere probabilmente lo manderà entro due settimane in serie A. La direzione di Calvarese nel posticipo di lunedì è stata davvero scandalosa. Quella di Damato il giorno prima in Udinese-Napoli allucinante. Ancora più allucinante che qualche giornale gli abbia dato addirittura 6,5 in pagella. Per me non avrebbe meritato meno di "due". Il "cinque" della Gazzetta è altrettanto opinabile (eufemismo). Ma come, Damato non concede un rigore a Maggio, lo espelle per simulazione inesistente, lascia il Napoli in dieci e gli diamo cinque? Una sola cosa non ho gradito: i pianti di Mazzarri qualche giorno prima. Non si piange perché se piangi gli arbitri, permalosi, se la legano al dito. I risultati sotto gli occhi di tutti. Io non credo al complotto, credo agli arbitri scarsi. Non penso proprio, come ha sostenuto qualche opinionista, che abbiano già deciso la classifica. Almeno per i primi quattro posti. Se fosse così, mi portasse le prove anziché sparare nel mucchio. Io voterei subito, anche tra un'ora, per il sorteggio integrale pur di voltare pagina e dimenticare velocemente l'allenatore Collina. Il più inadeguato, carta canta. Sorteggio integrale, oppure commissariamento. Sperando di non scegliere come commissario un altro Beretta, il presidente della Lega che prima di capire realtà diverse rispetto alle sue recenti abitudini deve ambientarsi, capire in quale mondo si trova, e chissà quanto tempo passa…
Le stonature sono tante. Il Milan che prende Mancini, per esempio. Non discuto che, quando troverà la condizione, potrà dare una mano a Leonardo. Discuto lo stesso ottimo Leo quando dice che Amantino ha giocato una buona partita, quella dell'esordio a Bologna. Ha giocato da "cinque", una bella differenza rispetto alla famigerata "buona partita". Ho letto il commento di Francesco Bramardo sulla "Gazzetta", si riferiva all'anticipo Torino-Brescia. Ha scritto che il pareggio andava stretto al Torino e che ai punti la squadra di Colantuono avrebbe meritato. Meritato cosa? Il Toro ci ha messo il cuore, ma il Brescia ai punti avrebbe stravinto. Io sono convinto di aver visto la partita giusta, immagino anche l'onesto Colantuono. Un'altra stonatura? Claudio Lotito. Ha fatto più danni lui negli ultimi sette mesi di qualsiasi altro presidente negli ultimi cinque anni. Riepilogando: ha perso Pandev a zero, ha emarginato Ledesma, ha imposto il suo credo opinabile, si è abbuffato di gloria dopo la conquista della Supercoppa a Pechino. Credetemi, peggio sarebbe stato impossibile fare. Ha un direttore sportivo, quel bravo ragazzo di Tare, che acquista (saremmo bravi tutti) e non riesce a piazzarne uno, averne 34 in organico sarebbe come pensare di arrivare a New York in auto, partendo da Milano, nel giro di mezza giornata. Ha acquistato difensori (non ne sarebbe bastato uno) ignorando Stendardo che era stato uno dei migliori e qui le responsabilità sono anche di Ballardini. A proposito. Ballardini ha bucato perché non si è ribellato a certi casini interni (Ledesma e Pandev), ma non credo sia diventato un brocco all'improvviso. Prendetemi per matto, ma io – se ci fossero Pandev e Ledesma – in condizioni di normalità giudicherei la Lazio da quarto posto. Invece, rischia la serie B. Ci vorrebbe un emendamento, una nuova norma: se un presidente sbaglia così' tanto nel giro di sei-sette mesi, dovrebbe essere esonerato. Oppure sospeso per altri sei-sette mesi. Ci sono altre stonature, provenienti dalla serie B. Ho già dato sul Vicenza (stesso progetto, negli ultimi quattro-cinque anni, da salvezza tranquilla ma all'ombra del Menti non meriterebbero di più), mi dispiace che il Padova abbia avuto una caduta di stile: non ha esonerato Sabatini qualche settimana fa soltanto perché Mandorlini non era riuscito a liberarsi dal Cluji. E poi dicono che l'hanno fatto per riconoscenza, ma quale riconoscenza: ho sempre parlato bene del Padova, ma l'ultimo è stato un autogol vero. Vi abbiamo anticipato in esclusiva gli ultimi movimenti sulle panchine: i giornali avevano dato Arrigoni a Padova, e poi Cagni, e poi Camolese, e poi chissà chi. Noi abbiamo puntato subito su Nello Di Costanzo (in bocca al lupo) e siamo stati premiati. Vi abbiamo dato nel pomeriggio di ieri l'esonero di Somma quando nessuno lo immaginava, mettendovi sulla strada giusta per quanto riguarda il sostituto (Arrigoni, Arrigoni, vuoi vedere che era stata la Triestina a bloccarlo mentre stava per andare a Padova in virtù degli eccellenti rapporti con il direttore sportivo De Falco e in attesa della risoluzione del contratto con il Bologna? E' questa la strada, fidatevi). Adesso aspettiamo che caschi nella rete Reja, ormai ci siamo, nostra anticipazione di ieri pomeriggio quando gli altri erano sintonizzati su Arrigoni e Camolese, bah. Reja alla Lazio, con tanti saluti a Spalato. Non vogliamo citarci, ma il mercato ci piace soprattutto perché non spariamo nomi a vanvera, ci volete concedere almeno questo pregio? Ma voi siete bravi e fedeli, io so che ce lo concedete questo pregio… Mi dispiace per Somma, condannato dai risultati, ma spero che Fantinel (il presidente) decida presto cosa voglia fare da grande per il bene della Triestina: spesso improvvisa, acquista quattro-.cinque pedine e poi si concede lunghe pause. Trascorre settimane per fare cassa con Hottor, non ha il polso del grande dirigente. La Reggina doveva cambiare perché Ivo Iaconi ha evidenziato l'insicurezza e le ansie di una guida non all'altezza di una piazza così prestigiosa. Ma di sicuro nessuno ha l'arroganza e l'improvvisazione di tale D'Odorico che si permette il lusso di annunciare Bettarini a Gallipoli senza che Bettarini ne fosse davvero a conoscenza, poi va in tv e si fa un po' di pubblicità, mentre i ragazzi del Gallipoli – quelli che sudano ogni settimana e non percepiscono lo stipendio da qualche mese – devono subire un bel mucchio di angherie. Assegni scoperti compresi, sono loro recenti dichiarazioni. D'Odorico è l'emblema del presidente che fa danni, che pensa di aver scoperto il calcio e che si è anche permesso il lusso di richiamare i tifosi gallipolini che non vanno allo stadio, storia di qualche mese fa. Ma dobbiamo davvero digerire D'Odorico dopo Tonellotto, cosa abbiamo fatto di male nella vita? Giannini sta per fare retromarcia perché la squadra è compatta con l'allenatore: una mossa quasi dovuta, anche se Giannini aveva presentato le dimissioni definendole irrevocabili. Intanto, il presidente dice che Giannini è il miglior allenatore del mondo: andate a leggervi le dichiarazioni di qualche ora prima, ci vuole coraggio. In ogni caso, al prossimo dribbling, ci sarebbe sempre da saltare D'Odorico. Io mi chiedo: ma perché i tifosi del Gallipoli devono vivere nell'ansia e nella preoccupazione una stagione che doveva essere storica? Ma perché il Gallo non può avere tenere la cresta alzata, senza subire simili angherie? Amici del Gallo, qua la mano: la mia solidarietà e la mia simpatia.
Torniamo in altissima quota. L'Inter sta già pensando seriamente al prossimo mercato e andrà a pescare in Brasile. Non ha smesso di seguire Hernanes, un'operazione quasi definita la scorsa estate: il regista del San Paolo ha ripreso a giocare a discreti livelli, l'Inter si era informata anche a gennaio. Resta un affare da circa 12 milioni, con il dovuto sconto del club brasiliano. il San Paolo aveva chiesto anche oltre venti ma che sa di non poter trattenere Hernanes a vita, nel frattempo il ragazzo ha detto no al Cska Mosca che di milioni ne avrebbe messi ben 14. Il contratto a Hernanes non sarebbe un problema, anzi a me risulta che nel corso dei vari sondaggi l'Inter aveva proposto un pluriennale da 1,3 milioni a salire. Ma lo sapete che l'Inter avrebbe preso già a gennaio Filipe Luis, passaporto spagnolo e grandissime qualità, se il difensore del Deportivo La Coruna non si fosse seriamente infortunato? Adesso c'è il Real che spinge, chissà se l'Inter se la sentirà di tornare alla carica, partiamo anche dal presupposto che la scorsa estate il Barcellona aveva proposto sedici milioni. Inter scatenata, con convinzione e con la serenità di chi sta spopolando in classifica. E un nome da tempo tenuto in grossa considerazione, a caratteri cubitali, è quello di Mario Fernandes, fenomenino del Gremio, fenomenino perché è un '90 con grandi margini di miglioramento. Valutazione undici, voci sotterranee dicono che a otto-nove si può prendere. Fenomenino anche perché pur nascendo centrale, è un portento sulla fascia destra, una forza della natura, l'autentico clone di Maicon. Extracomunitario molto ricercato, io sono convinto che Maicon non sia più blindatissimo e che in caso di un'offerta importante (Manchester City o Real Madrid) l'Inter possa entrare anche nell'ordine di idee di cederlo senza grossi rimpianti. E così avanzerebbe su Fernandes, portandosi avanti con il lavoro per il futuro. L'Inter ormai fa mercato con assoluta precisione, anche il Palermo quando vuole è agli stessi livelli avendo un'ottima rete di osservatori. E mi sta piacendo la gestione del caso Simplicio, in scadenza di contratto, senza clamori, grosse polemiche e nessun tipo di pugnalata alle spalle. Molto bella e umana la reazione di Fabio dopo lo splendido numero che ha inchiodato il Parma (dove Guidolin è un po' in confusione), fantastico il lavoro di Delio Rossi per una risposta indiretta a Zenga: evidentemente con quell'organico si poteva e doveva fare di più. Palermo è una piazza da accendere: non puoi dare pane e mortadella se puoi garantirgli caviale e salmone come sta facendo mastro Delio.