ANCELOTTI, gara di domani fondamentale

05.05.2007 15:14 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: acmilan.com

La conferenza stampa di Carlo Ancelotti oggi a Milanello alla vigilia di Milan-Fiorentina. Ecco le prime considerazioni: "L'infortunio di Ronaldo dà un po' fastidio. Dispiace perchè lui era in un buon momento, adesso rischia di stare fermo un po' di tempo in un momento in cui la stagione volge al termine. Spero possa tornare a giocare in questa stagione, anche se dovrà stare fermo almeno 15 giorni. Il modulo senza Ronaldo dipenderà dalle partite, da come le vorremo giocare, è un infortunio muscolare che non è preoccupante ma che comunque non modificherà l'atteggiamento della squadra. La partita di domani è fondamentale per cercare di mettere al sicuro il quarto posto. E prima lo facciamo meglio è per poi preparare bene la finale di Atene. Sarebbe più complicato giocarsi il quarto posto nelle ultime due giornate contro Udinese e Reggina. Per noi fare bene contro Fiorentina e Catania è di fondamentale importanza. La Fiorentina ha fatto un grandissimo campionato, ha fatto sul campo più o meno gli stessi punti nostri, è da considerare una grande squadra che ha davanti un potenziale notevole. Mi aspetto una bella partita. Dopo il Manchester, ho visto molta serenità nei ragazzi. Questa è una vittoria che deve darci forza e sicurezza per la partita di domani".
Gli altri temi: "Nella Fiorentina anche se non c'è Toni, c'è Pazzini che fra i giovani ha le qualità migliori, sta dimostrando di essere un attaccante di altissimo livello. La Fiorentina come noi è stata penalizzata, ha fatto un'ottima stagione, con grande continuità perchè come la Lazio ha potuto lavorare senza avere altri impegni settimanali, questo per queste due squadre ha fatto la differenza. La semifinale di Champions? Nel 2005 eravamo arrivati stremati alla fase finale della stagione, comprese le partite con la Juventus a San Siro e con il Psv. Oggi la squadra ha migliorato la condizione proprio nell'ultimo periodo e dopo un inizio non brillante siamo arrivati al top nell'ultima fase della stagione. Quello che ci è successo a Istanbul non era mai successo e mai succederà. Io alla finale di due anni fa non penso solo per il risultato, penso anche alla prestazione e per 114 minuti su 120 il Milan è stato padrone. E' difficile centrare l'accoppiata Campionato-Champions nella stessa stagione, non tanto sotto l'aspetto fisico ma sotto quello mentale. Gli allenatori? Ce ne sono alcuni che gestiscono bene le partite in sequenza e altri che magari hanno la carica giusta nella partita secca. Io stesso sento di dare qualcosa in più alla squadra sul piano emotivo in alcune partite, mentre in altre magari trasmetto meno. Quello che si riesce a trasmettere alla squadra, varia a seconda di come il tecnico sente la partita. Nessuno può dire se è irripetibile Milan-Manchester che si è comunque avvicinata molto a Milan-Real 5-0. Io penso di sì, che si possa ripetere anche se è difficile combinare tutto alla perfezione come mercoledì, la forza, la tattica, l'atmosfera fra i tifosi che è rara a trovare allo stadio. Anche i tifosi come la squadra le partite le vivono in maniera diversa. Per la squadra è stato uno stimolo importante trovare uno stadio così appassionato. La preparazione di queste partite viene naturale a questa squadra a livello di tensione".



Ancora Carlo Ancelotti: "Moratti? Inutile star qui ad alimentare tensioni e polemiche. E' meglio che ognuno pensi ai fatti propri e chiudiamo ogni discorso. Mancini? Hanno vinto due derby quest'anno? Era ora, perchè se si fanno questi ragionamenti negli anni passati abbiamo sempre vinto noi, era ora che rimediassero nelle stracittadine. Domani non saranno a disposizione Ronaldo e Maldini infortunati e Gilardino squalificato. Gattuso ha preso una botta che non ha ancora smaltito, il suo recupero è difficile ma non impossibile. Chi ha giocato mercoledì ieri non aveva ancora dimostrato di aver recuperato completamente, ma ora di domenica si recupera. Se ci sono giocatori che sul piano del recupero non danno garanzie, faccio altre scelte. Non penso comunque ad un grande turn over. In attacco o Ricardo Oliveira o Inzaghi, non tutti e due insieme. Il contratto? Non ci pensiamo e non ne parliamo. Un voto per Atene? L'ho già fatto, molto tempo fa, ma non si può dire. Ho ancora tempo per espletarlo, ho sempre pensato che il nostro grande obiettivo fosse arrivare ad Atene. Il secondo, vincere la Coppa dei Campioni. Il voto comunque non lo sa nessuno. L'avevo fatto anche negli altri anni. Durante la stagione avevo parlato della Champions anche come di una utopia, però nei momenti di difficoltà i giocatori hanno avuto la forza e l'intelligenza di tenere duro, di non mollare. C'è sempre stata anche grande sintonia e collaborazione con la società, questo ha aiutato i giocatori a non creare alibi o discussioni. Il periodo di sofferenza della squadra è stato vissuto con intelligenza e disponibilità da parte di tutti. Gran parte del merito del risultato va a tutto questo. Sono cose non comuni in una squadra. A volte nelle squadre in difficoltà si cercano alibi, qui non è successo, non si sono cercati alibi, ognuno ha messo qualcosa di suo per fare meglio e per rimanere compatti".La chiusura dell'allenatore: "A chi mi ispiro? A me stesso, perchè nella gestione delle persone bisogna essere sè stessi. Nei giocatori bisogna avere fiducia, poi io li conosco molto bene e loro conoscono bene me. Dopo la partita ho fatto i complimenti a Dida perchè prima della semifinale era quello che aveva più pressione addosso, era stato criticato, ma ha fatto una gara senza sbavature e senza tentennamenti. La grandissima soddisfazione dell'altra sera è poi stato il gioco espresso dalla squadra. Veder giocare così per un allenatore è la cosa più bella. Penso di aver fatto un buon lavoro qui al Milan e spero di continuare a farlo ancora meglio. Quello di mercoledì sera è stato un tassello importante per cercare di proseguire la mia avventura qui al Milan, ma è un discorso che affronteremo poi con calma e tranquillità. A Malta ci siamo fatti coraggio. Mancavano sei partite per arrivare alla finale e sette per vincere la Coppa. Sei le abbiamo fatte bene, manca l'ultima. Questa squadra non ha bisogno di sergenti di ferro, è una squadra che capisce al volo le situazioni per poi gestirle insieme, c'è rispetto, c'è dialogo, cerchiamo insieme le soluzioni migliori per il gioco della squadra. E' stata, questa, la stagione più difficile. Quanto più le cose sono difficili, se le superi e ottieni risultati poi te le godi di più. Shevchenko? Quando è stato qui ha sempre avuto un buon rapporto con tutti, è sempre stato professionale, ha fatto tantissimi gol. Questa stagione un po' in sordina potrebbe dargli stimoli fortissimi per il futuro. Comunque su di lui il futuro non dipende dal Milan. Ambrosini? E' tornato alla grande come forse nemmeno lui si aspettava. Io gli avevo comunque detto che lui avrebbe potuto essere indispensabile per arrivare ad Atene. Kakà? La differenza vera della sua posizione è nella fase difensiva, non ha compiti difensivi e può pensare di più e meglio all'attacco, ma la sua fase specificamente offensiva non è cambiata".