ALTRO CHE DI LIVIO, È Cesare lo juventino più amato di Firenze
Gli uomini di Moggi lo invitavano ad avere pazienza. «Tranquillo, la panchina della Juve è tua. Deschamps è una seconda scelta». Cesare Prandelli sospirava e aspettava. L'idea era oggettivamente affascinante. E poggiava su basi solide. Nella società bianconera il tecnico di Orzinovi aveva un prezioso alleato, Boniperti, il suo vecchio presidente. In più, per il suo passato da centrocampista tignoso e per il suo stile da allenatore con le palle era considerato il logico erede del Trap. Storia bella ma senza lieto fine. Giraudo e Moggi scelsero Capello. E il telefono smise di squillare.
LONTANI La Juve oggi è lontana anni luce dal mondo di Prandelli. Anzi, è la prima rivale per la conquista di un posto in Champions. Quella trattativa andata a vuoto ha fatto nascere un'altra bella storia. Tra Cesare e Firenze è stato amore a prima vista. Dopo un mese di strada percorsa insieme nessuno ricordava più che il suo ingaggio fu figlio di un compromesso all'interno della società viola. La famiglia Della Valle aveva speso una mezza parola con Guidolin e il nuovo diesse Corvino puntava su Del Neri. Il nome di Prandelli mise tutti d'accordo. Tre anni dopo la Fiorentina è uno dei progetti più intriganti del calcio europeo. Tetto d'ingaggi e investimenti massicci su giovani talenti sono le fondamenta di una sfida che ha come punto d'arrivo la possibilità di competere a pieno titolo per lo scudetto dal 2009-2010. Con il buon Cesare a costruire, modellare, rivoluzionare quella che, giorno dopo giorno, è diventata la sua creatura.
FUORICLASSE La Fiorentina di Prandelli ha inventato un Toni da Scarpa d'oro per poi cancellarlo in trenta giorni.
E' partita con 15 punti di penalizzazione per poi sfiorare la zona Champions. E con un calcio in crisi di pubblico e di passione ha continuato a centrare record di presenze al Franchi. Prandelli è il vero fuoriclasse di una Fiorentina che comincia a far paura a tutti. La media-punti di Cesare costituisce un record nella storia degli allenatori viola. E, nell'anno 2007, solo l'Inter ammazza-campionato è riuscita a fare più punti di Frey e compagni. Ma, stavolta, è necessario andare oltre questi gelidi numeri. Le vittorie del Prandelli allenatore si sposano ai successi del Prandelli uomo, psicologo, amico. Adrian Mutu non se ne andrà perché non potrà mai dimenticare che suo «papà-Cesare » gli ha teso una mano dopo i problemi familiari e il capitolo-cocaina.
NUOVO PIRLO E Montolivo? Prandelli lo ha tenuto un anno in panchina. Lo ha provocato. Lo ha costretto a crescere. Si è quasi fatto odiare. Ma oggi Montolivo è il nuovo Pirlo. O il nuovo Gerrard. Ah, dimenticavamo Vieri. Prandelli lo ha fatto scendere dall'aereo che lo avrebbe portato nel ricco ma triste pensionato degli Emirati. Oggi Prandelli sfida la Juve, una pagina importante del suo passato di calciatore. Ma a Firenze nessuno si offende per quel suo percorso in bianconero. Cesare è un ex per caso. Come Di Livio, più di Di Livio. Il Soldatino, come Toni, in fondo è già stato dimenticato. Prandelli ha centrato anche questo record: essere l'ex juventino più amato da Firenze