AGROPPI, Due buoni arrivi meglio di sette discreti
Capace di dissacrare perfino se stesso, Aldo Agroppi è un moderno Pietro Aretino che di tutti parlò male fuorché di Cristo scusandosi col dir ‘non lo conosco’. La linguaccia di Agroppi, maledetto toscano di Piombino, non ha uguali nel pianeta calcio al punto che i suoi giudizi fanno sempre rumore. Eccolo al telefono, l’anti juventino più viscerale e più simpatico d’Italia, per parlare di Fiorentina e dintorni.
Agroppi, viola nei preliminari di Champions League. Che significa?
«Significa che la Fiorentina ha fatto una stagione da applausi perché si deve aggiungere che anche in coppa Uefa avrebbe meritato la finalissima.
Le feste dei tifosi viola mi hanno fatto ripensare, però, a quando raggiunsi il quarto posto con Monelli e Iorio di punta e non c’era un cane ad applaudirci…».
Cosa pensa di Corvino?«E’ in gamba, il Corvo. Basti pensare che ha portato a Firenze Frey, Mutu e Toni. Però non lo condivido quando ne compra sei o sette discreti anzichè due ottimi. Due ottimi costano quanto sei o sette discreti e ti fanno fare il salto di qualità».