LEGGE DI BILANCIO E RATE: IL CLAMOROSO AUTOGOL DEL SISTEMA-CALCIO. MA LA FIORENTINA NON MOLLERÀ. OGGI TEST IN FAMIGLIA CON UN OCCHIO SULLA COPPA. JOVIC-CABRAL, A VOI

30.12.2022 11:05 di Andrea Giannattasio Twitter:    vedi letture
LEGGE DI BILANCIO E RATE: IL CLAMOROSO AUTOGOL DEL SISTEMA-CALCIO. MA LA FIORENTINA NON MOLLERÀ. OGGI TEST IN FAMIGLIA CON UN OCCHIO SULLA COPPA. JOVIC-CABRAL, A VOI

L’ex ministro dell’Economia (peraltro ormai defunto) Tommaso Padoa-Schioppa asserì una volta - con indubbio coraggio - che le tasse, a suo avviso «sono una cosa bellissima». Una frase da circoscrivere nell’ambito dell’allora profonda crisi economica che stava investendo tutta l’Italia (questo aforisma è datato ottobre 2007) e che portò a inevitabili reazioni ben poco simpatiche nei confronti del banchiere ma che, per certi aspetti, si adatta a quello che è il credo che ormai da mesi porta avanti con convinzione la Fiorentina. Su questo tema, tuttavia, c’è ben poco da scherzare. Visto che proprio nella giornata di ieri si è consumata non solo la deadline per il versamento da parte dei club di serie A dei tributi scaduti lo scorso 22 dicembre ma anche l'approvazione in Senato della nuova Legge di bilancio. Le società non potranno, dunque, più rimandare il pagamento delle tasse sospese a causa degli effetti della pandemia da Covid-19 e per chi ha ormai deciso di accedere alla rateizzazione (scelta che comporterebbe una maggiorazione sul totale del 3%) il termine ultimo di ieri riguardava già le prime tre rate.

Perché, dunque, questo discorso? Perché esattamente come nel Paese Italia (dove, sì, le tasse non saranno certo divertenti ma sono essenziali per mandare avanti la nazione), anche nel sistema-calcio i tributi delle società (specie le più blasonate) sono fondamentali, contando che il pallone rappresenta uno dei principali settori industriali italiani (fino a pochi anni fa il terzo) nonché un asset strategico dell’intero Paese, un comparto economico in grado di coinvolgere 12 diversi ambiti merceologici con un impatto indiretto e indotto sul PIL italiano pari a 10,2 miliardi di euro e oltre 112.000 posti di lavoro attivati. Ecco perché anche i soli 15 milioni di euro che la Fiorentina ha deciso con tempismo di saldare (a tanto ammontava il debito dei viola) rappresentano un segnale forte e chiaro di come andrebbero correttamente portati avanti certi temi. Che evidentemente, dopo una serie di iniziali endorsement, non sono stati più prioritari all’interno della nuova maggioranza di Governo.

Fermo restando che tra i club più indebitati figurano Inter, Lazio e Roma (quasi 130 milioni di arretrati in totale), resta ancora da appurare come mai dopo i primi pareri favorevoli contro la rateizzazione delle tasse per i club di Serie A - linea portata avanti dalla Fiorentina nelle stanze dei bottoni e avallata, nell’ordine, da ministro dello Sport, ministro dell’Economia e infine Premier - alla fine sembra averla vinta la linea dell’ancien régime, rappresentata dal patron della Lazio (e da pochi mesi Senatore di Forza Italia) Claudio Lotito. Un ex amico, o per meglio dire, un dubbio amico della Fiorentina. Che dopo reciproci convenevoli (visite incrociate ai rispettivi centri sportivi) e battaglie comuni (l’elezione di Lorenzo Casini al soglio della Lega) ha cambiato rotta, battendo una strada del tutto personale. Che oltre a trascinarsi dietro le società più importanti d’Italia ha finito per far cambiare opinione a tutto l’esecutivo, che ieri con la fiducia ha ufficializzato la nuova Legge di bilancio: palla all'incrocio e autogol clamoroso. “Per compiacere il Senatore Lotito avete dilazionato il pagamento di 889 milioni di oneri alle squadre di calcio”. ha tuonato ieri in aula il senatore di Azione Calenda.

Dopo questo lungo excursus dedicato a uno dei temi che più continuano (e continueranno) a stare a cuore alla Fiorentina, proviamo a chiudere con il calcio: oggi, alle 12, si disputerà al Franchi un allenamento congiunto (e a porte aperte) tra la prima squadra viola e la sua bella Primavera, attesa tra meno di un mese a Monza dalla finalissima di Supercoppa italiana contro l'Inter (in caso di trionfo, per Aquilani e la gestione Commisso sarebbe il quinto trofeo giovanile in nemmeno 30 mesi). Un’occasione per ammirare dal vivo e gratuitamente non solo alcuni tra i migliori baby dei vivai italiani ma anche per esaminare i progressi della squadra di Italiano, capace di segnare 27 reti in sette test amichevoli, con anche quindici marcatori diversi tra i quali, però, non figurano né Cabral, 301’ in campo, né Jovic, fermo a 124’. Ecco, proprio da loro - per quanto il test di oggi sia ben poco attendibile, visto che i migliori Primavera (Amatucci, Kayode, Favasuli e non solo) giocheranno con i più grandi - è atteso un flebile segnale di riscossa. Il miglior modo per chiudere il 2022.