LA SERATA PERFETTA E I NUOVI MERITI DI ITALIANO, PRIMA DI SOGNARE PERÒ SERVONO RIPROVE. IN CASO DI SVOLTA MANEGGIARE CON CURA, RECRIMINAZIONI E POLEMICHE SERVONO A POCO

07.03.2023 11:25 di Tommaso Loreto Twitter:    vedi letture
LA SERATA PERFETTA E I NUOVI MERITI DI ITALIANO, PRIMA DI SOGNARE PERÒ SERVONO RIPROVE. IN CASO DI SVOLTA MANEGGIARE CON CURA, RECRIMINAZIONI E POLEMICHE SERVONO A POCO

Meraviglia dello sport, ancor di più quando l’attività in questione è la più seguita alle nostre latitudini. La vittoria di sabato con il Milan fa saltare il tappo delle aspettative, e come spesso capita con le bollicine i precedenti sussulti alimentano la pressione irrefrenabile che fuoriesce al momento dell’apertura della bottiglia. Così anche a distanza di qualche giorno dal 2-1 sui rossoneri il popolo viola torna a vivere il campionato con diverse prospettive, non necessariamente legate a una classifica comunque ancora tutta da scrivere, ma più semplicemente sostenute da rinnovate certezze. 

Merito di una prova finalmente continua nella quale si è tornati a vedere chiaramente la mano dell’allenatore, tecnico finito inevitabilmente sul banco degli imputati dopo troppe delusioni ma mai disposto a derogare al proprio credo calcistico. Così una volta ritrovata freschezza e intensità fisica la Fiorentina si è reimpadronita della propria identità, mettendo all’angolo il Milan e soprattutto dimostrando di aver finalmente imboccato quella che sembra davvero la strada giusta. 

Niente di definitivo, sarebbe grave dare per scontato d’aver superato tutti problemi, anzi il difficile arriva proprio adesso con le conferme da mettere sul piatto prima giovedì in Conference contro i turchi del Sivasspor poi domenica a Cremona, ma pur sempre una traccia da seguire, un nuovo appiglio (di gioco e risultati) da tenere a mente dopo un avvio d’anno tutt’altro che semplice. Una bella soddisfazione soprattutto per chi ha riempito il Franchi sabato sera, colorandolo in onore di Capitan Astori e illuminandolo in un finale di gara scenograficamente da brividi. 

Lo spettacolo andato in scena in campo e sugli spalti dovrebbe favorire l’abbandono di divisioni e recriminazioni e il ritrovamento di nuova compattezza, senza dover necessariamente ribadire una ragione che storicamente risiede sempre in mezzo alle diverse posizioni. Da una parte e dall’altra della piazza sportiva sarebbe il caso di abbandonare dibattiti a tutt’oggi aperti su scelte passate, presenti e future e accogliere un nuovo senso d’identità, una rinnovata coesione di tutte le componenti che possa consentire il miglior approccio possibile di Italiano e squadra al momento determinante della stagione. 

Vero e unico aspetto discriminante da tener di conto, in un ideale priorità da dare sempre e comunque al plurale bene della Fiorentina che non alla singola ragione della tesi individuale.