FIORENTINA, NELL'EXPLOIT DI BRAGA TUTTI I PREGI (DI COPPA) ED I RIMPIANTI DELLA STAGIONE. RESTANO I PROBLEMI DA RISOLVERE PER DIVENTARE UNA VERA GRANDE. JOVIC E CABRAL, L'EUROPA FA BENE MA PER IL FUTURO SERVE ALTRO

E’ stata una bellissima Fiorentina quella che ha vinto con merito in trasferta a Braga nell’andata dei sedicesimi di finale di Conference League. Ha saputo rendere semplice e quasi scontata una partita che originariamente, vista la qualità dell’avversario, appariva come complicata e difficile. Sono tanti i meriti di una squadra che – semmai ce ne fosse bisogno – ha evidenziato un aspetto ormai abbastanza chiaro, vedendo anche il triste andamento in campionato: la Fiorentina è da gara secca, da doppio confronto, da coppa. Per certi versi un bene, perché sia in Europa che in Coppa Italia ha l’opportunità di provare ad arrivare fino in fondo. Ma per tanti altri aspetti questa caratteristica rappresenta un grande problema, specie per un club che punta anno dopo anno a migliorarsi per entrare stabilmente nel giro delle big del campionato, e disputare le competizioni che contano oltre i confini della Serie A. Questa Fiorentina infatti non ha la mentalità da grande squadra (o aspirante tale), perché non è mai stata capace – e difficilmente lo sarà, per quello che fin qui è lo storico dell’annata – di infilare una dopo l’altra una serie di prestazioni d’alto livello. Il passo non è quello giusto. E’ al contrario l’andamento che contraddistingue una formazione che si accontenta o riesce a focalizzare la propria attenzione solo su determinate partite e specifici momenti. Nella vittoria di Braga c’è tutta la Fiorentina di quest’anno: una big part time. Da applausi convinti in una partita, e da rimpianti per quel che poteva essere ed invece non è stato per tutte le altre.
Ciò che resta di buono per davvero del Portogallo è il 4 a 0, più delle doppiette di Jovic e Cabral. Perché il risultato è una certezza, i due attaccanti no. In Conference League hanno segnato con regolarità, Jovic può anche fregiarsi momentaneamente del titolo di capocannoniere della manifestazione. Ma nonostante l’ottima prestazione dell’Estadio Municipal restano due calciatori che per caratteristiche tecniche non si sono dimostrati adatti al calcio di Vincenzo Italiano. A prescindere dal risultato e dalla singola partita, ed allargando gli orizzonti alla stagione nel suo complesso, la Fiorentina che verrà non potrà più sbagliare la scelta dell’attaccante. I problemi magari vengono attenuati da qualche exploit ma non spariscono come d’incanto. E guardando la classifica del campionato sono tanti quelli da provare a risolvere sin da subito.
I numeri sono impietosi se paragonati a quelle che erano le aspettative iniziali della dirigenza: 24 punti come Lecce e Sassuolo, 10 sconfitte su 22 partite e solamente 7 punti in più rispetto al Verona terz’ultimo. Tre invece sono quelli di svantaggio rispetto all’Empoli, prossimo avversario che con organizzazione, lungimiranza ed una filiera societaria che da anni funziona piuttosto bene si sta togliendo tante soddisfazioni. Dell’Europa e della possibilità di una clamorosa rimonta neanche a parlarne. Tanto è vero che il focus della Fiorentina ora è al ribasso, cioè tirarsi fuori da una situazione imbarazzante. In fondo anche questo può essere uno stimolo. Per dimostrare ai tifosi il proprio reale valore e prepararsi per arrivare al meglio agli impegni di Coppa. Dove si può davvero provare a scrivere la storia. E non solo della stagione.