FANTASTICA FIORENTINA: RIECCOLA L’EUROPA. GIOCO, CONCENTRAZIONE, PRESSING, UNA LEZIONE DI CALCIO ALLA ROMA. ITALIANO MEGLIO DI MOU. GONZALEZ IL TOP. DEDICATA AI GUFI E AI DISFATTISTI

La Fiorentina più bella, quella che gioca e non fa giocare, quella che diverte e si diverte, è tornata nella notte più importante, quella da dentro o fuori. E’ dentro. Dentro l’Europa a due giornate dalla fine grazie a una straordinaria vittoria sulla Roma fresca finalista della Conferenze League, che ieri sera per vedere la palla avrebbe avuto bisogno del binocolo. Ma voglio andare oltre il due a zero finale, il risultato, per raccontare ed esaltare Italiano che ha dato una lezione di calcio a Mourinho, a una squadra che è costata 150 milioni soltanto nella campagna acquisti, che era partita per tornare in Champions League e invece contro la Fiorentina non è mai entrata in partita.
Merito dei viola, ovviamente, che hanno giocato una gara praticamente perfetta dall’inizio alla fine, con una concentrazione feroce, la mentalità da grande squadra, la voglia di attaccare, di fare pressing, chiudere le linee di passaggio avversarie, recuperare palla e ripartire con inserimenti, movimento negli spazi, sovrapposizioni e diagonali.
Questa squadra che l’anno scorso s’è salvata a stento, oggi ha venti punti in più e lotta per l’Europa grazie alle idee e al lavoro del suo allenatore e alla voglia di crederci e migliorarsi, ha sfoderato un campionato incredibile per mentalità e gioco di livello superiore. Ieri sera ha mostrato un bagaglio culturale-calcistico che appartiene soltanto a formazioni più evolute, è un miracolo del lavoro se tutto questo è accaduto in pochi mesi.
La Fiorentina la partita l’ha fatta dal primo al novantesimo, sempre, mostrando rispetto ad altre gare, anche la capacità di gestire serenamente, fare ricorso a numerose verticalizzazioni quando è stato necessario, tutti segnali di una crescita costante e continua. Faccio fatica a parlare dei migliori, il migliore di tutti è stato il gioco, la preparazione di questa sfida studiata nei minimi particolari sul come affrontare la Roma, aggredirla e sul come impedirle di muoversi, di fare gioco. Un meccanismo che si vede nelle play station.
La Roma sarà stata anche stanca, ma non è mai riuscita a uscire dalla sua metà campo con gioco costruito, non ha vinto un duello individuale, non ha mai messo in movimento i suoi attaccanti, Abraham in particolare. Perfetta nella fase offensiva, ma anche in quella difensiva, nel pressing, la Fiorentina ha tolto tempo e spazio alla Roma e l’ha trovato per sé stessa.
Ovviamente delle prestazioni vanno segnalate e quando Nico Gonzalez gioca come ieri sera si capisce perché parliamo sempre di un giocatore di categoria superiore che fa la differenza. Ma anche Ikonè ha regalato sprazzi di grande classe, un funambolo che non deve aver paura della porta. I migliori, però, consentitemelo, sono stati i centrocampisti. Senza il regista Torreira, il sostituto Amrabat, ma anche Duncan e Bonaventura sono stati praticamente perfetti nei tempi delle giocate, nel recupero palla e nel trovare le linee di passaggio con una facilità incredibile. La difesa protetta a dovere ha giocato serena, grande Igor, senza affanni, ma bene tutti, perfino la voglia di Venuti di aiutare in avanti con puntualità come fa sempre Biraghi. Voglio definire commovente la prestazione di Cabral che non ha segnato, ma con le movenze a volte sgraziate, ma dotato di forza e volontà, ha tenuto in scacco gente come Smalling e il suo lavoro ha aiutato anche i due esterni.
L’eroe della serata però è Italiano che ha preso giustamente il grande abbraccio della Fiesole. Ha costruito un meccanismo perfetto con giocatori che perfetti non sono. Ha dato identità e anima a una squadra e su questo si potrà costruire un grande futuro se la società ci crederà e vorrà investire. Italiano non lascerà Firenze, fidatevi, ve lo dico da mesi, lasciate perdere gufi e pseudo commentatori, l’allenatore ha trovato il suo ambiente, vuole aprire un ciclo. Sperando che si riparta dall’Europa. Questa squadra la meriterebbe, sarebbe una traguardo insperato e anche per questo eccezionale, ma per quello che ha espresso in stagione un posto le dovrebbe spettare.
E nessuno si provi a non legittimare la vittoria di ieri sera. Il rigore c’era, Gonzalez è stato colpito mentre entrava in area ad alta velocità, si sente perfino il colpo nel parastinco, lasciate perdere i ragionierini del pallone. Se poi vogliamo cavillare, di rigori poteva essercene un altro sempre su Nico e Ikonè è stato fermato da solo davanti al portiere per un fallo inesistente. Ma mi conoscete, degli arbitri mi interesso poco, voglio solo ribadire “giù le mani dalla Fiorentina” e da una prestazione perfetta che nessuno può offuscare.
Ora restano la trasferta di lunedì con la Samp e l’ultima in casa con la Juve. Conquistare matematicamente l’Europa contro i bianconeri sarebbe l’apoteosi e se c’è un Dio del calcio, un grande sceneggiatore, una giornata come questa la sta preparando magari davanti a quarantamila spettatori. Me li aspetto tutti. Sei punti sono alla portata di questa squadra che ci crede, che l’Europa la vuole davvero, sente di averla conquistata sul campo. Il calendario ora può dare una mano, ma soprattutto una mano se l’è data da sola la Fiorentina che aveva voglia di cancellare due partite maledette e ancora inspiegabili come quelle contro Salernitana e Udinese. Peccato, ma acqua passata.
Forse la Fiorentina ha pagato in quei giorni l’essere andata oltre il suo valore, le sue energie, ora che si torna a giocare una volta ogni sette giorni, ora che è tornata la serenità ecco d’incanto la squadra rivelazione del campionato che vuole togliersi l’ultima soddisfazione. Ripeto: questo è un campionato eccezionale. Lo dico e lo sottolineo stasera, anche senza pensare all’Europa. Lasciate parlare tutti gli altri, quelli che hanno sbagliato i pronostici, quelli che non capiscono di calcio, ma parlano, quelli che fanno finta di amare la Fiorentina e invece vogliono il male, quelli che hanno problemi personali. Questa è la Fiorentina che Firenze aspettava da tempo e che Firenze si merita.