BONGIORNI A RFV, Sentito Jack: è carico. E su Nico...
Antonio Bongiorni, storico osservatore e scopritore di tanti talenti, tra cui anche Giacomo Bonaventura pronto a rinnovare con la Fiorentina, ha parlato oggi direttamente dagli studi di Radio Firenzeviola, cominciando proprio da Jack: "In questa avventura post-Milan ha dimostrato tutta la sua enorme qualità: in Italia pochi ne hanno così. Rinnoverà per un anno, l'ho sentito davvero carico. Gli ho anche chiesto: 'Quando smetti farai l'allenatore?' E lui mi ha risposto che ancora non ci vuole pensare".
Della questione Nico Gonzalez cosa ne pensa?
"Dopo la sua avventura in Bundesliga, in Italia ha fatto cose altalenanti, non mostrando ciò che doveva essere. Davanti a 35 milioni, io Fiorentina penserei di investire quei soldi in un altro calciatore.
Varrà mai più di queste cifre?
"Non credo possa valere più di 34-35 milioni e credo che se il giocatore chiederà la cessione, la Fiorentina avrà già un'altra alternativa, lo ripeto: Nico non ha dato ciò che la piazza viola si aspettava".
Si indebolisce la squadra però.
"Io non credo, perché dovrebbe tornare anche Sottil. Nico è bravo ma non è così determinante: punterei di più sulla continuità di Ikoné. Forse è un pallino mio ma è più giovane, ha più certezze perché ha vinto già il campionato e magari con i soldi di Nico potrei investire in qualcosa di diverso".
Lei ha visto anche Aguero da molto giovane.
"Ebbi la fortuna di vedere una sua partita quando aveva 15 anni per seguire un giocatore del Velez. Vidi quella sfida tra riserve, e vidi Aguero fare 5-6 numeri che mi sembrava di vedere Romario: parlai anche con la famiglia accompagnato da Bertoni. Aguero poteva venire a Bergamo, purtroppo dovevamo portare almeno sei mesi tutta famiglia ed il presidente Ruggeri non se la sentì di farlo".
La Coppa Italia?
"La Fiorentina ha un calendario che secondo me lo può portare direttamente alla finale".
Conference e campionato?
"Sono curioso di vedere il Braga in Conference, ma sono anche arciconvinto che se la Fiorentina punta all'Europa, la Coppa Italia può essere l'obiettivo primario".
Come scoprì Bonaventura?
"Andai a prenderlo a San Severino nelle Marche, ad una serata denominata "Sotto le stelle". Andammo con mia moglie, un viaggio di 4-5 ore per ritirare un premio, e fui avvicinato perché c'era questo giovane calciatore scartato dall'Atalanta. Il giorno dopo mi si presentò davanti questo giocatore, minuto e un po' esile: lo portai con me a Viareggio e lo feci entrare subito in una partita. Questo ragazzo fece il riscadamento, poi entrò in campo e alla fine del primo tempo l'avevano ribaltato dai calci perché aveva fatto delle cose incredibili. Lo feci togliere e perdemmo la partita, ma la sera stessa io gli dissi di restare e il giorno dopo era al Margine Coperta. Così ho preso Giacomo Bonaventura, poi l'Atalanta lo chiamò e alla prima partita fece una prestazione incredibile che li convinse subito. E quello che mi disse suo padre...".
Cosa?
"Bongiorni, mi disse: le affido mio figlio. Ancora oggi mi emoziono a ripensarci".