MANDRAGORA OTTIMA IDEA. ANCORA TANTI NOMI NON DA VIOLA. LASCIAR PARTIRE BADELJ PRIMO GROSSO ERRORE DI MERCATO: ERA UN LEADER. CROLLA L’APPEAL DELLA FIORENTINA: DIECI MILIONI DI TELESPETTATORI IN MENO. E NON AVRÀ LA SQUADRA B, MEGLIO L’ATALANTA
Comincia la rumba dei nomi di mercato e ne leggo di tutti i colori. Fra quelli che sparano giocatori da 20-30 milioni che la Fiorentina non potrà mai permettersi, ad altri che pompano come "grandi colpi" alcuni che hanno fatto bene nella Spal. Con tutto il rispetto della Spal e del grande lavoro di Semplici. Il massimo però l’ha fatto un trombettiere doc che ha scritto: "Pezzella primo grande colpo di mercato". Peccato che giocasse già qui da un anno. Che rinforzo è?
Io, modestamente, mi rifaccio solo alle parole di Pioli: "Servono pochi giocatori in grado di far fare il salto per qualità tecnica e personalità". Sono d’accordo, e spero che Corvino abbia capito e lo possa accontentare. Lo spero fortemente.
Purtroppo però continuo a non vedere cose di calcio. Lasciar andar via Badelj è un dolore e un errore. La Fiorentina avrebbe dovuto accontentarlo a tutti i costi, dirgli quanto vuoi (senza follie) e darglieli. Andava corteggiato e coccolato. Con la fascia di capitano, con un progetto calcistico, sfruttando fino in fondo la sua leadership dopo Astori e l’attaccamento alla città. Purtroppo, invece, abbiamo assistito a un altro atteggiamento poco lungimirante.
Badelj era determinante per questa squadra, il punto di riferimento tecnico, il leader in campo e fuori. Uno così la Fiorentina non lo ritrova e se dovesse ritrovarlo dovrà dargli i soldi che non ha dato a Badelj e in più pagare anche il cartellino. Un regista basso, bravo, di personalità, oggi non costa meno di dieci-dodici milioni. Tre anni di contratto a 2,5 milioni l’anno a Badelj di sicuro conveniva. La Fiorentina avrebbe risparmiato e avrebbe avuto la tranquillità di un ruolo coperto alla grande. Invece adesso siamo a sperare…
Chi porterà Corvino? Fra i nomi che leggo, quello che mi piace di più è Mandragora. Ha giocato a Crotone, è della Juventus, la valutazione è attorno ai quindici milioni, ha soltanto 21 anni. Questa sarebbe una roba di calcio. Magari mettendo nella trattativa anche una futura opzione su Chiesa, nel caso di cessione, visto che la Juventus ha messo pesantemente i riflettori sul talento viola. Faccio per fare un esempio, potrei farne altri. Di sicuro Corvino avrà già dieci assi nella sua manica, non ha bisogno di consigli, sa bene che quello è un ruolo chiave e non può presentarsi con scommesse. Se fai andare via Badelj di sicuro sai già cosa fare di meglio.
Temo però quel costante gioco al ribasso che ha portato la Fiorentina in una situazione che non merita, da società di seconda e terza fascia. Da quel maledetto gennaio 2016, ne ho viste di tutti i colori. Ieri la Federcalcio ha presentato il suo Report, i dati di tutta la serie A, dai quali si evincono le cose più ovvie, quelle da fare e che la Fiorentina non ha fatto. Decidere nel gennaio del 2016 di spegnere i motori, non investire più, vendere tutti i giocatori più forti, fare un mercato da Lecce e non da Fiorentina, ha fatto perdere drammaticamente tanti punti in tutte le classifiche e tanto appeal al marchio. Un doppio danno, sportivo ed economico.
C’erano altri modi per rientrare da conti troppo esposti, si poteva fare in tempi più lunghi. La cura dimagrante ordinata a Corvino ha portato verso la morte di fame, non è stata equilibrata. E’ stato un po’ come se (facciamo un’ipotesi non reale, ma per capirci) i Della Valle per risparmiare d’improvviso si mettessero a fare con la plastica le scarpe che hanno sempre fatto di buona pelle. Perderebbero immagine e quote di mercato che sarebbe poi complicatissimo recuperare. Infatti loro le difficoltà del settore le stanno superando rilanciando e non contraendo.
Perdere l’Europa League l’anno scorso è stata una brutta botta. Non avere più un giocatore di livello internazionale un errore. Tre anni fa nella Fiorentina c’era in panchina un certo Joaquin, tanto per dire che squadre erano quelle. Dico questo perché il ritorno nelle zone che competono ai viola oggi, senza un cambiamento di politica societaria, mi sembra complicatissimo.
Sono usciti nei giorni scorsi anche i dati degli ascolti televisivi. Un dramma.
La Fiorentina nell’ultima stagione ha perso 10 milioni di telespettatori. Ripeto: dieci milioni. Da 32 milioni a 22. La media delle 38 partite è di 568 mila. E’ stata praticamente raggiunta dall’Atalanta, 564 mila. Su Premium è stata quasi raggiunta dal Cagliari. E questo nonostante il dramma di Astori che a un certo punto ha portato un po’ tutti, per affetto, a seguire in tv anche la Fiorentina. Perché? Per la modestia di questa squadra e del suo gioco.
Non parliamo poi del calo degli spettatori allo stadio e degli abbonamenti. Pensate che gli sponsor questi dati non li conoscano? Come mai la Folletto ha deciso di pagare le penali e chiudere prima il contratto?
Qualcuno potrà dire chissenefrega, andiamo a mangiarci una bistecca, diciamoci che siamo bravi, o facciamolo dire da procuratori o ex giocatori amici. E invece no. I dati devono preoccupare chi ama la Fiorentina. Con il crollo verticale del brand Fiorentina ora è molto difficile portare giocatori importanti a Firenze, aumentare il fatturato, rientrare in un giro virtuoso, fare grandi amichevoli internazionali. Non c’è il contesto di squadra, non ci sono le coppe.
Forse tutto questo è sfuggito anche a Diego Della Valle, tornare al livello del gennaio 2016 con la squadra seconda in classifica, oggi scordiamocelo. La cura dimagrante andava bilanciata. Andavano venduti i giocatori utili per ripianare i bilanci, non la dismissione a pioggia dell’anno scorso con 110 milioni incassati e poi reinvestiti male. Ma quando ai tempi di Sousa hanno capito tutti che non si stava facendo buon calcio, i giocatori importanti hanno chiesto di andar via. E siamo all’oggi.
Dico questo perché ho la sensazione che nonostante le promesse, si stia programmando un altro mercato modesto. Lo dico quasi per esorcizzare, spero di sbagliare. Spero che Corvino mi smentisca, ma in società ci sono troppi frenatori. Quando lo capiranno che il calcio è un’industria diversa dalle altre?
I freddi numeri servono, ma essere troppo ligi alle regole forse diventa anche un alibi per non investire.
Morale: nella prossima esternazione mi aspetto da Adv un vero piano di rilancio e non parole generiche del tipo "punteremo all’Europa League", perché rimanendo al tema, già senza Badelj sarà più difficile.
L’ultima delusione arriva dalle squadre B, una richiesta forte della Fiorentina, l’ha sempre auspicata in tutte le sedi. Bene. Purtroppo la Fiorentina non avrà la squadra B nel campionato di serie C perché non entra nelle prime sei. I parametri sono bassi. Non ha avuto tanti giocatori nelle giovanili azzurre, non ha un buon piazzamento in campionato e in tanti altri indicatori presi come riferimento per stabilire quali saranno le sei società ad avere diritto alla squadra B: la Fiorentina non c’è. Non c’è entrata, ma c’è invece l’Atalanta. Anche questo un bel danno per chi come la Fiorentina investe da sempre nel settore giovanile.