LAVORI IN CORSO
Ho fatto una faticaccia incredibile nello scrivere queste poche righe sulla situazione attuale della Fiorentina. Un po’ perché scrivere non mi piace punto e poi di argomenti veri non ce ne sono tanti da stimolare la fantasia di un giornalista in vacanza.
Mi imbarazza anche il cartello, invisibile ma esistente, esposto sulla facciata dello stadio, dove c’è il campanello elettrico: Scusate per il disagio, lavoriamo per voi.
Il “voi” sono i tifosi e anche i cronisti, da sempre il tramite che non “tramitano” un bel niente se le notizie non escono dal Franchi. Accidenti e perbacco.
A dire il vero, lo scorso giugno in occasione della sua ultima conferenza stampa, Andrea Della Valle qualcosa ci aveva fatto capire: ci aveva chiesto la fiducia sul programma societario.
Parola più parola meno garantiva una Fiorentina da collocare fra il quarto e l’ottavo posto della classifica finale, se aiutati dalla Fortuna addirittura il terzo.
Per essere più credibile era pronto a firmare il programma ad obiettivi con i tifosi.
Pantaleo Corvino doveva ridurre il monte ingaggi dei giocatori più costosi e con mercato.
Dalla loro cessione devono nascere i giocatori viola del futuro.
Quel progetto lo ho metabolizzato e lo ho fatto mio, mi piace.
Bene la rinuncia a Donadel e Santana, benissimo la partenza di Mutu ed anche dei vari Montolivo, Gilardino, Frey, Vargas e Cerci se non sentono più loro o con identica forza, la maglia viola. Se vogliono trasferirsi, ne hanno la facoltà, senza provocare terremoti a tutti i livelli.
Se, come ha ricordato lunedì scorso Alberto Gilardino, arrivano a Campo di Marte giocatori di pari valore ma più motivati in carriera, perché dotati ed emergenti, saremo tutti felici.
I tifosi si divertiranno e per noi cronisti più lavoro.
A condizione, però, che il 14 luglio sparisca quel cartello, invisibile ma esistente, esposto sul cancello dello stadio. Saremmo stanchi di guardare dal buco della serratura quella Fiorentina che vuole Andrea Della Valle con tanta sicurezza.
La fiducia la ho sottoscritta e la confermo……in c. alla balena.
Franco Ligas
giornalista Mediaset