LA FINALE IL PREMIO PIÙ MERITATO. PER TUTTI

13.02.2014 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
LA FINALE IL PREMIO PIÙ MERITATO. PER TUTTI
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Appurato che prima dovremo battere il Napoli è doveroso provare a fermarsi dopo la sbornia di martedì sera. Perchè certe soddisfazioni è giusto anche metabolizzarle. Il traguardo di una finale è di per sé uno stato intermedio, ma nel caso della Fiorentina già rappresenta molteplici vittorie. E verrebbe persino da pensare che a prescindere da quello che sarà il risultato finale qualcuno, da queste parti, ha già vinto.

Hanno già vinto del resto Pradè e Macia. Perchè i tifosi si fidano ciecamente di loro, e perchè le loro scommesse escono sempre vincenti. Prendete Neto, ripensate a quel minuto in cui l'intero stadio lo osannava e riguardate gli interventi contro l'Udinese. Ci sarebbe da non credere a quanto appare agli occhi se non fosse che il brasiliano sta invertendo qualsiasi giudizio estivo da più di tre mesi. Hanno vinto aiutando Pizarro a tornare a essere il vero Pizarro, e continuando a puntare su Mati Fernandez.

Ha vinto Montella, ancora una volta in grado di rigenerare i propri calciatori come avvenuto con Vargas che ha messo del suo nella doppia sfida in semifinale. Aveva chiesto alla squadra di tirare fuori il massimo e anche oltre, il tecnico viola, e la risposta arrivata dal campo è da grande squadra. E ha vinto anche Andrea Della Valle, che questo gruppo l'ha ricostruito interamente ripartendo da cinque schiaffi indimenticabili rimediati dalla Juventus. Lui il primo a credere nella rinascita, lui il primo a ricostruire l'intera struttura societaria. Lui il primo a potersi godere, già oggi, la certezza dell'Europa anche per il prossimo anno.

E ovviamente hanno vinto i tifosi, tornati martedì sera a scenografie da anni novanta. Sarà stata la Ferrovia chiusa a compattare gli altri settori, ma il Franchi è tornato trascinante, e nel momento di maggiore difficoltà la Fiorentina è stata sostenuta (letteralmente) dal proprio pubblico. Lo stesso che, caso unico in Italia, può permettersi di accogliere il proprio capitano in un abbraccio collettivo dopo il gol. Tante vittoria in una vittoria che, però, ancora non significa la realizzazione del sogno. In attesa di prepararsi all'impresa la consapevolezza di quanto siano cresciute squadra e società è una bella rivincita anche e soprattutto su coloro che, al di fuori di queste mura, hanno enormi difficoltà ad ammettere la bontà del progetto viola.   

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it