L’ULTIMO NO DI ANDREA. I MERITI DI PIOLI, LA FIORENTINA OLTRE IL SUO VALORE. E L’AMMISSIONE DI CORVINO: UN ANNO DIFFICILE. DOMANI COPPA ITALIA, DEVE ESSERE UN OBIETTIVO. E’ L’ORA DI SAPONARA?
Neppure il buon momento della Fiorentina e il punto conquistato a Napoli hanno fatto crollare la resistenza di Andrea Della Valle. Non è venuto e non verrà a Firenze a breve. Eppure Diego è in pressing da tempo, sta cercando di convincere il fratello a riprendere in mano la gestione diretta della Fiorentina. La risposta è sempre la stessa, Adv è ancora in piena fase di rigetto, non ha digerito le offese e le contestazioni che (per altro) si ripetono ad ogni partita. Diego, ma non solo Diego, hanno suggerito ad Andrea un ritorno soft, magari la vicinanza con la squadra senza la partecipazione diretta alle partite. Senza esporsi. Anche qui niente da fare.
Non era pensabile rivederlo nella ufficialità della cena degli auguri, però in molti auspicavano un ritorno informale in questi giorni vicini alle feste. Ma Andrea non molla, non vuole metterci la faccia soltanto perché Diego ha capito di essere andato oltre con quel documento "di pancia" e la messa in vendita della società, dopo le critiche di Roberto Cavalli. Non torna, riparliamone (chissà) nel 2018.
Insomma, situazione delicata. Chi sperava in un graduale ritorno alla normalità societaria è rimasto deluso.
In attesa, però, in campo la Fiorentina sta crescendo. Siamo tutti d’accordo che il primo tempo di Napoli sia stato il migliore della stagione. La Viola ha affrontato la squadra di Sarri con personalità e sicurezza grazie a una partita preparata benissimo dal punto di vista tattico, ma anche per una notevole crescita dell’organizzazione di gioco. La Fiorentina ora gioca da squadra in entrambe le fasi, soprattutto in quella difensiva, ma anche in chiave offensiva le cose vanno meglio.
Il merito è tutto di Pioli e non a caso il presidente Cognigni ne ha pubblicamente elogiato il lavoro nella cena di Natale della settimana scorsa. Attraverso i meccanismi di gioco e la mentalità, Pioli sta facendo rendere la Fiorentina al di sopra del suo reale potenziale tecnico. E nessuna meraviglia se nella ripresa la squadra viola sia calata, nel primo tempo ha speso tantissimo per poter reggere l’impatto con un Napoli non al meglio, ma comunque nettamente più forte.
E’ questo il destino della Fiorentina se vuole tenere viva la sua stagione e vuol continuare a sperare di lottare per il difficile obiettivo del settimo posto: andare oltre il suo livello. Andare oltre un mercato tardivo e per molti versi sbagliato, andare oltre un monte ingaggi troppo basso, andare oltre la qualità dei singoli ed essere un corpo solo, dal grande carattere e dal buon gioco. Certo, serviranno altri test, per una squadra come questa è più facile giocare chiusa e ripartire negli spazi come a Napoli, ma alcuni giocatori come Veretout e Pezzella hanno acquisito una continuità importante e su questi si può contare.
Ma a Napoli mi è piaciuto molto anche Simeone. Per me ha giocato la miglior partita in viola, con grande potenza, capacità di reggere il peso dell’attacco, a disposizione della squadra, si è permesso di sfidare gente come Koulibaly e Albiol. Parliamo comunque di giocatori pagati il giusto, non certamente da mettere fra le troppe scommesse e le troppe pianticelle di Corvino. Quando vai attorno a giocatori da 10 milioni come Pezzella o Veretout da otto, Simeone da 20, li trovi buoni. Per questo invece dei tanti soldi spesi a pioggia, forse sarebbe stato meglio prendere e pagare anche un paio di terzini all’altezza.
Comunque ci sarà tempo per rimediare anche se 100 milioni spesi (75 già versati, altri 25 per i riscatti da fare) per costruire questa squadra restano un qualcosa di inconcepibile. Da Corvino ci saremmo aspettati di più e di meglio e non solo una squadra che galleggia attorno al decimo posto. Perché, purtroppo, nonostante la crescita evidente questa è ancora la realtà. La Fiorentina oggi è nona in classifica, se stasera dovesse vincere l’Atalanta torna decima.
E pensare che ai trombettieri di Corvino pareggiare a Napoli è sembrato come vincere la Champions o quasi. I poveretti vanno anche oltre Corvino che, evidentemente consigliato dalla società, da qualche settimana umilmente ammette gli errori e anche ieri ha parlato di "un 2017 difficile". Lo abbiamo visto, lo abbiamo detto e scritto questo 2017 difficile. Purtroppo. I trombettieri, invece, non si rendono conto che anche con la bontà e la crescita di qualche giocatore, la Fiorentina resta di livello medio. Molto medio. Insomma, per me i trombettieri non si rendono neppure conto di fare dei danni. Una squadra come questa va fatta crescere senza pressioni e senza esaltazioni. Nessun inutile e controproducente trionfalismo, ma solo lavoro e concentrazione.
E domani c’è la coppa Italia. Ecco, questa è un’occasione da provare a cavalcare. Fossi Pioli farei giocare la squadra base, se stanno tutti bene niente turn-over, perché nelle partite secche, anche andando avanti, può succedere di tutto. E la coppa Italia potrebbe diventare un motivo in più per dare autostima e certezze a un gruppo che cresce. Farei giocare i titolari anche perché la panchina è quel che è e la dimostrazione è arrivata anche dalle sostituzioni di domenica al San Paolo. Caso mai qualche cambio in più si potrà fare con il Genoa domenica. L’unica curiosità che mi resta è per Saponara. Se sta bene è il momento di cominciare a proporlo, solo lui al top può fare decollare le ambizioni di questa squadra.
Comunque, turn over a parte, la Coppa Italia deve diventare un qualcosa su cui credere, per provare a levarsi quelle soddisfazioni che in campionato latitano.