I DIVERTENTI COLPI DI MERCATO. ECCO PERCHÉ CHIESA ANDRÀ VIA A GIUGNO. NELLA CLASSIFICA DEI 100 MIGLIORI UNDER DEL MONDO VALE GIÀ 52 MILIONI, SECONDO ITALIANO DOPO DONNARUMMA. VENDERE HAGI È UN ERRORE. PERCHÉ SIMEONE E BABACAR NON GIOCANO ASSIEME
È iniziato il mercato e continuo a leggere primi colpi di Corvino, Corvino prepara il colpo, quasi come se il Dg viola gestisse una fabbrica di prodotti pirotecnici o stesse organizzando una festa di compleanno con fuochi d’artificio. Colpi?
Per me e per il comune pensare nel calcio, trattasi di colpo l’arrivo di giocatori importanti, tali da far rumore, dei colpi appunto. Evidentemente è un problema mio, fatico a capire certa gente con la lingua lunga come un formichiere e ancor di più fatico a giustificare l’inginocchiatoi che domina a Firenze.
Poi smetto e cambio discorso, ma qualcuno mi può spiegare come si può definire Colpo di Corvino un tale Nino Kukovec, ragazzino sloveno di 16 anni (diciassette li compirà a maggio) proveniente dal Maribor del quale nessuno conosce le parole e le opere?
Gli auguro di diventare un tipo alla Boksic, ma intanto ci vuole un gran coraggio a definirlo <colpo>.
Ma chi è? Cosa ha fatto?
A sedici anni non giocherà neanche in Primavera. Ma così va un certo giornalismo fiorentino che ben conosciamo, in altre città degli acquisti dei ragazzini di sedici anni se ne fregano, manco li scrivono, aspettano i fatti, non le scommesse.
Se poi vogliamo essere precisi, il colpo vero lo ha fatto il medesimo Nino Kukovec che si è presentato con la fidanzata Urska, autentica bomba sexy già ampiamente celebrata sui social, che noi, banalmente avremmo voglia di chiamare Urka…
Scherzi a parte, con Kukovec siamo a una diecina di ragazzini dell’est già comprati da Corvino, tutti tra i diciotto e i sedici anni, da Graciar a Hristov, da Maganic a Vlohovic a Milenkovic e oggi Kukivec, di sicuro ne dimentico diversi altri.
Cosa ci fa la collezione? Freud potrebbe metterla sulla psicologia, della serie alla ricerca degli Jovetic perduti, ma io resto terra terra e mi chiedo: dove giocheranno tutti sti ragazzini visto che, ad esempio, in Primavera c’è già un centravanti forte come Gori?
Qualcosa mi sfugge, ma devo essere io ad avere le idee confuse. Ma una cosa è certa, se non giocano poi si incazz…. come ha fatto Hagi. Insomma, non capisco. E chiedo sommessamente: non sarebbe meglio comprarne uno bono invece di dieci o venti che non sai chi sono e dove andranno?
Torno ad Hagi. Ho già scritto che trattasi di ennesima vicenda gestita male. Quando Pioli ha fatto sapere che Hagi per lui non è pronto, Corvino avrebbe dovuto studiare un percorso condiviso con il padre-manager. Magari un prestito in Italia, oppure in Romania, oppure dove avrebbe voluto il padre. Comunque un percorso di crescita di comune accordo. Il muro contro muro che piace tanto a Corvino rischia di portare a un’altra vicenda della quale poi pentirsi. Se questo deve essere il futuro dei giovani, tanto vale non comprarli. Hagi è un talento, su questo nessuno ha dubbi, e far andar via un talento di 20 anni dopo averlo comprato a sedici trattasi di fallimento di un progetto. Non ci sono altre parole.
Visto che siamo nel 2018 e ho un anno in più, resto in tema giovani per consolarmi.
Il domandone del giorno è il solito: Chiesa resta o va via?
Ognuno dia una sua risposta. Io rispetto tutte le opinioni, i desideri sono legittimi e le speranza fanno parte della nostra natura.
Se devo dire la mia, parlando di calcio e non per essere pro Tizio o contro Caio, non vedo un motivo che è uno che mi induca a pensare Chiesa ancora in maglia viola l’anno scorso.
Non si tratta di essere pessimisti, ma realisti. Di sicuro saprete che è uscita la lista dei 100 giocatori under 21 più bravi e quindi più costosi del mondo. Fra gli italiani il più quotato è Donnarumma, al secondo posto c’è Federico Chiesa che viene valutato fra i cinquanta e i sessanta milioni.
Mi chiedo: come può restare a Firenze?
La Fiorentina ha interesse a venderlo perché sa benissimo che a certe cifre e con certe plusvalenze (è costato praticamente zero) nel calcio di oggi certe operazioni vanno fatte. A maggior ragione perché trattasi di un ragazzino potenziale campione, ma del quale mancano conferme e certezze. Potrebbe diventare il nuovo Neymar, ma la sua crescita potrebbe anche già essere arrivata al top. E chi lo sa? Nell’incertezza e a certe cifre, l’affare va fatto. A maggior ragione se nei tuoi programmi sportivi non esistono le parole crescita, investimenti e sviluppo. Per supportare Chiesa servirebbe altri 3-4 giocatori di alto livello, ma la Fiorentina non può comprarli, non ha intenzione di puntare alla Champions e allora di cosa parliamo….La Fiorentina, tanto per dirne una, nel recente rinnovo di contratto non ha avuto neppure la forza o la voglia di inserire la clausola obbligatoria Chiesa resti un altro anno ancora a Firenze. Quindi…
E Chiesa? Non dirà di no a una eventuale cessione di suo gradimento, vuole fare carriera, vuole giocare ad alto livello, con campioni, è ambizioso. Giusto e normale. Il padre manager è stato un ottimo giocatore e sa che l’ulteriore crescita e le possibilità di andare al top calcisticamente e economicamente, sono lontani da Firenze.
Attorno a Federico Chiesa ci sono le più importanti società d’Europa, spero solo che la Fiorentina sappia almeno in questo in caso far scattare un’asta, preparandosi per tempo, ispirando soluzioni, in un percorso con il babbo Chiesa. Inutile arroccarsi e far finta di niente come con Bernardeschi fino a quando il giocatore poi decise da solo, la realtà va guardata in faccia e affrontata. In virtù del contratto firmato da poco la Fiorentina ha potere contrattuale e può muovere per prima: lo faccia.
Ho divagato sui giovani per non ammollarvi una serie di nomi di mercato improbabili e improponibili. Non voglio mettermi a competere con chi ha scritto che la Fiorentina tratta Biglia. Siamo alla genialità assoluta di fronte alla quale mi fermo. Preferisco parlare di calcio. Molti si chiedono: ma perché Babacar e Simeone non giocano assieme? Ho già risposto, ma lo faccio ancora volentieri. Pioli sa di avere una squadra modesta, è stato bravo a trovare un equilibrio tattico, ora la Fiorentina gioca ed ha una personalità da squadra. Funziona. Ma regge una punta e una punta tattica come Thereau, non si può chiedere di più. Con due punte vere Pioli ha paura di far saltare gli equilibri e di mettere a nudo i limiti di una Fiorentina che non può permettersi di scoprire la difesa, non può permettersi il coraggio se non in situazioni disperate.