FUORI DALL'EUROPA PER IL TERZO ANNO SAREBBE INACCETTABILE. MERCATO SBAGLIATO, MA ORA ANCHE PIOLI DEVE DARE DI PIÙ. ECCO COSA FARE A FROSINONE. LA RESA DI SIMEONE. SE PJACA NON VA RIMANDATELO ALLA JUVE
Lo dico oggi in tutta franchezza, più o meno come sempre, convinto di interpretare il pensiero di tutti i tifosi viola: stare fuori dall’Europa per il terzo anno consecutivo sarebbe inaccettabile e intollerabile. E non fate finta di non capire.
Lo dico mentre guardo una classifica che dovrebbe turbare qualsiasi persona che abbia a cuore la Fiorentina: pareggio dopo pareggio, i viola sono lentamente scivolati all’ottavo posto in compagnia della Roma (che risalirà), dietro al Sassuolo e al Torino, con l’Atalanta in rimonta e la Sampdoria a un punto, Parma e Genoa a due. Perfino Andrea Della Valle ha fatto sapere di essere andato via da Firenze con l’amaro in bocca. Amaro Averna? Amaro del Capo? Jagermeister?
La verità è che non è possibile che la Fiorentina nel giro di tre stagioni sia stata ridotta così dall’autofinanziamento imposto proprio dai Della Valle. Ormai non c’è più nessuna differenza fra la nobile e blasonata Fiorentina e società senza la stessa storia, lo stesso pubblico, lo stesso valore del brand, società che una volta stavano stabilmente dietro. Attenzione, non sto facendo commenti, questa è pura cronaca figlia degli eventi e di troppe scelte sbagliate. Nel 2016 l’Europa agganciata a fatica grazie ai titoli di coda della gestione Pradè. 2017 fuori dalle coppe. 2018 fuori dalle coppe. Corvino ci ha messo del suo continuando a portare a Firenze una serie impressionante di giocatori inadeguati, puntando su scommesse da Superenalotto o comprando decine di giovani a caro prezzo sperando di pescarne almeno uno (fra tanti prima o poi capiterà), ma sono stati i Della Valle nel maledetto gennaio del 2016 a decidere che non avrebbero più messo un euro nella Fiorentina.
Questi sono i risultati e quando dico da mesi e mesi che così sarà difficile, se non impossibile risalire, mi sembra di abbaiare alla luna fra trombettieri e amici del club della bistecca che, coprendo e assecondando per interessi personali, stanno facendo danni.
Vi hanno riempito le orecchie con i giovani, la squadra yè yè e tutte queste belle storie. Ma hanno puntato sui giovani e sulle scommesse soltanto perché i giovani costano poco e guadagnano poco e si può tenere il monte ingaggi a livello da metà classifica. Guarda caso, Chiesa a parte, i giocatori che reggono (Veretout, Pezzella, Benassi, Hugo) sono quelli comprati a prezzo medio-alto e di mezza età. La verità è che non si fa più calcio e quando si fa non ci sono ambizioni.
Una società con programmi e idee chiare, anche senza risorse, l’estate scorsa avrebbe programmato per tempo la vendita di uno dei giocatori che hanno mercato, che avrebbero dato plusvalenze e con quei soldi investiti bene avrebbe potenziato davvero la squadra. Sapete perché li hanno tenuti tutti? Per lo stesso motivo: perché questi guadagnano poco. Andare a prendere giocatori nuovi e forti avrebbe comportato alzare il monte ingaggi e invece è meglio congelare tutto in attesa di tempi migliori. O peggiori? A questo punto è difficile fare valutazioni. Quando da due anni non c’è un vice Simeone e nel gennaio 2018 ti presenti con Falcinelli, io mi arrendo. Ma quando sono andati a prendere Norgaard in Danimarca, perché non hanno pensato al centravanti Santander del Copenaghen (dico uno a caso, basta avere le segnalazioni giuste nel mondo ce ne sono tanti) che a Bologna sta facendo benissimo, costa e guadagna poco? Tanto per rimanere in casa Bologna che sta dietro in classifica, di punte centrali ne hanno quattro: Destro, Santander, Palacio e Falcinelli. La Fiorentina? Solo Simeone. Che non può permettersi neppure un calo di forma perché non ci sono alternative. Si fanno così le squadre? Certo che no, ma non lo voglio ripetere. E’ tutta l’estate che lo dico, si può fare un deciso salto in avanti con Mirallas, Edimilson, Norgaard, Hancko o facendosi prestare Gerson e Pjaca per provare a rivitalizzarli in nome e per conto di Roma e Juve? Come non si può puntare tutto su un portiere potenzialmente forte, ma non maturo di 19 anni. Il Milan ha Donnarumma, ma ha preso Reina, tanto per capirsi.
Tutti discorsi già fatti. La squadra ha dei limiti evidenti, supplisce soprattutto con Chiesa e poi con il carattere, l’amore per la maglia, il ricordo del Capitano, l’attaccamento alla città e ai tifosi. Questi ragazzi danno tutto, sono encomiabili e fanno bene i tifosi a incoraggiarli, a stare dalla loro parte. Ma queste qualità non sempre bastano se non c’è un gioco valido, se la tecnica e l’esperienza sono quelle che sono. La squadra è questa e il mercato aprirà fra due mesi ammesso e non concesso che ci sia voglia di spendere. Che fare?
Non mi resta che chiedere a Pioli un colpo d’ingegno. E’ lui adesso che deve uscire dai suoi schemi, inventarsi qualcosa, studiare soluzioni per uscire da una evidente crisi creativa. Con questo 4-3-3 e questi uomini la manovra d’attacco non funziona più. Degli ultimi sei gol cinque sono venuti su palla inattiva. Se la prendono con Simeone, ma anche contro una Roma inguardabile (andava battuta) ha avuto solo una palla gol. L’ha sbagliata, è vero, ma questa squadra non costruisce. O decolla Chiesa o niente. Ci riprovo. Che ne dite del 4-4-1-1 con Pjaca vicino a Simeone? Una soluzione. E rimanendo al 4-3-3, come già ampiamente suggerito, perché non mettere Gerson esterno alto come ha sempre giocato a Roma, Edimilson in regia e Veretout interno, nel suo ruolo? Volendo ci potrebbe anche essere il 3 (Milenkovic- Pezzella –Hugo), 4 (Laurini, Benassi, Veretout, Biraghi) 3 (Chiesa-Simeone-Gerson). Non vado oltre. Le soluzioni ci sono, basta non mi parliate di Chiesa centravanti seguendo quelli che le sparano come fuochi d’artificio. Vorrebbe dire fargli del male, Chiesa deve avere spazio, deve partire dall’esterno per accentrarsi, deve arrivare in area in velocità.
Non insisto su Pjaca. Che stia deludendo tutti è evidente. Quello che doveva essere il grande colpo, l’uomo in più, è soltanto l’uomo in meno. Siamo a un terzo del campionato, quanto si può ancora aspettare? Mi chiedo: è giusto condizionare tutta una stagione inseguendo un giocatore che non c’è? Fra l’altro è della Juve, se a gennaio fosse ancora questo, forse conviene rimandarlo a casa dicendo "grazie, ci siamo sbagliati". Alle brutte, se non ci sono soldi o idee, facciamo giocare Montiel o Sottil, almeno sono della Fiorentina e divertono.
Su Simeone ho già detto, ma l’uscita social di oggi "tutta colpa della mente", mi è piaciuta pochissimo. Senza serenità è difficile giocare.
Venerdì sera c’è la trasferta a Frosinone e diventa banale dire che per tirarsi fuori da questo mese di apatia c’è solo un risultato: vincere. Non oso pensare ad altre soluzioni, mi rifiuto. Se la Fiorentina è davvero da settimo posto come dice il presidente Adv e come speriamo tutti, se questo è solo un momento no, deve vincere a Frosinone e poi a Bologna il 25 novembre dopo la sosta delle nazionali.