DE LAURENTIIS E DELLA VALLE, STORIE DI DUE PROGETTI AL CONTRARIO E IL MOMENTO (FORSE) PERFETTO PER CERCARE L'IMPRESA
Quindici giornate in archivio. Sei vittorie, tre pareggi, sei sconfitte. La Fiorentina è settima a meno cinque dalla Sampdoria che deve recuperare la sfida con la Roma e a parimerito con Milan e Bologna, a più uno da Atalanta, Torino e Chievo Verona. Fotografare il momento è opportuno, per ricordare e per raccontare che la stagione della formazione viola sta andando secondo quelle che erano le premesse. Non secondo le promesse, perché quelle la proprietà neanche le fa più, oltre a non comparire come suo solito anche alla consueta cena di Natale. Sicché tutto è demandato alla gestione del compartimento sportivo che, urge ricordarlo, opera sul mercato in totale autofinanziamento e pure con l'onere, più che con l'onore, di incassare più che d'investire.
Alti e bassi. Colpi d'ala e picchiate. Adesso il Napoli, dove far pronostici è impossibile perché questa Fiorentina è capace di giornate importanti ma anche di crolli vertiginosi. Il momento degli azzurri, ko contro il Napoli e col morale a terra dopo l'eliminazione in Champions da parte dello Shakhtar Donetsk, sembrerebbe quello migliore per affondare il colpo. Per cercare l'impresa. L'altra faccia della medaglia spiega però che Sarri, Mertens, Insigne & co hanno il dente e il piede avvelenato e hanno una voglia di riscatto che può passare sopra le teste della Fiorentina.
Un occhio alla formazione e al passato. Otto anni fa, per esempio, la Fiorentina di Frey, Jovetic, del miglior Montolivo e di Felipe Melo, batteva il Napoli che in campo schierava Gianello, Aronica, Bogliacino, Vitale e Zalayeta. Nel 2012, in campo per i viola c'erano Jovetic, Toni, Borja Valero, Savic, Cuadrado; nel Napoli anche Campagnaro, Britos, Inler, Pandev. Adesso sulla sponda azzurra ci sono Mertens, Insigne, Callejon, Hamsik e Koulibaly. La Fiorentina è nota, nelle prime linee e nelle riserve, e questo è specchio di quanto De Laurentiis abbia investito nel Napoli e, viceversa, dopo il coupe de teatre Gomez-Rossi, si sia involuto il progetto dei Della Valle.
Così la fotografia fatta all'inizio è normale. Niente di cui stupirsi. Fiorentina settima, che agogna un posto in Europa, Napoli che si gioca lo Scudetto. Giovani e scommesse da una parte, campioni di valore assoluto dall'altra. Nel calcio non giocano i soldi, è vero. Ma in senso lato sì. E la classifica lo dimostra.